Il vero protagonista del Conclave
- Un gabbiano reale ha vomitato un topo sul comignolo della Cappella Sistina proprio prima della fumata bianca
- Il gesto è un comportamento naturale usato per nutrire i piccoli, niente di demoniaco
- L’episodio ha scatenato reazioni ironiche, simboliche e pure mistico-filosofiche online
- I gabbiani a Roma sono ormai più presenti dei piccioni, e molto più teatrali
- In un momento solenne e globale, la natura ha deciso di rubare la scena con una gag da stand-up comico
Ha scelto il comignolo della Cappella Sistina come palco, ha vomitato un topo davanti a milioni di fedeli e ha rubato la scena al nuovo Papa. Ma chi è davvero Sistino, l’uccello che ha trasformato il Conclave in un numero da stand-up?
Doveva essere il giorno del nuovo Papa. Le telecamere puntate sul comignolo, la tensione, la folla in piazza San Pietro. E invece, come spesso accade a Roma, ha vinto il caos. O meglio: ha vinto Sistino, un gabbiano romano di quartiere, che ha deciso di oscurare la fumata bianca con una performance degna di uno sketch di Corrado Guzzanti.
Il volatile, non pago di posarsi con solennità sulla ciminiera sacra, ha rigurgitato un topo in diretta mondiale, regalando al Conclave un momento indimenticabile. Un mix tra documentario ornitologico, trash televisivo e satira ecclesiale involontaria. Il mondo cercava un segno dal cielo e, beh, il cielo ha risposto con un roditore mezzo digerito. Amen.
Sistino, il gabbiano del popolo
Chi è davvero questo gabbiano che ha osato oscurare il successore di Pietro? Secondo fonti non confermate (cioè la fantasia generata inalando i fumi del comignolo), Sistino è nato tra i tetti dell’Esquilino, figlio di una coppia di gabbiani migrati da Ostia e ormai perfettamente integrati nella fauna urbana capitolina.
La sua adolescenza l’avrebbe passata a rubare supplì a Trastevere e sigarette accese ai turisti in Piazza Navona. Ma è nel 2025 che Sistino compie il salto di qualità: scopre la verticalità del potere e si arrampica sulla vetta spirituale d’Europa, il comignolo della Cappella Sistina.
“Non volevo offendere nessuno” – avrebbe dichiarato, se solo avesse avuto un ufficio stampa – “stavo solo portando da mangiare a mio figlio”.
Un pasto ben digerito (più o meno): il gabbiano era in modalità papà premuroso
Ora, per chi sta pensando a un segno dell’Apocalisse o a un reboot mistico delle Dieci Piaghe d’Egitto, meglio abbassare i toni. Gli esperti ornitologi (sì, quelli veri) hanno spiegato che il gabbiano non stava facendo satira ecclesiastica, ma stava semplicemente facendo il suo mestiere: nutrire la prole.
Il vomito del topo, infatti, è un gesto d’amore: i gabbiani reali rigurgitano il cibo parzialmente digerito per i loro piccoli, un po’ come quando la nonna inzuppava il biscotto nel latte se avevi un dente che dondolava. La Cappella Sistina, a quanto pare, è diventata nido d’amore e fast food a cielo aperto. Roma caput mundi, ma anche capitale mondiale dell’adattamento urbano faunistico.
Un presagio? Dipende da quanto sei superstizioso (e quanto odi i topi)
Ma il bello arriva con le interpretazioni. I social sono esplosi. “Un topo rigurgitato è forse un segno del Maligno?”, scrive qualcuno su X. “No, è solo Roma”, risponde qualcun altro con la stanchezza di chi ha già visto gabbiani rubare supplì, fare il bagno nelle fontane e scassinare sacchetti dell’immondizia come se fossero caveau della Banca d’Italia.
Le teorie si sono sprecate: chi ha parlato di un messaggio biblico inascoltato, chi ha detto che era il segno che il nuovo Papa sarebbe stato “uno tosto”, e chi, più cinicamente, ha scritto: “Altro che fumata bianca, qui serve un disinfestatore.”
Ma tra il comico e il grottesco, questa scena ha ricordato a tutti una verità universale: la natura non aspetta il permesso per dire la sua, nemmeno sotto il cupolone.
Il web esplode: meme, video, merchandise
Internet, ovviamente, ha reagito come solo internet sa fare. In meno di 24 ore, Sistino era già:
- protagonista di GIF animate in cui sputava cardinali invece di topi
- testimonial non ufficiale di una linea di tazze con la scritta “Sputo verità dal 2025”
- ritratto in un affresco photoshoppato in stile michelangiolesco, con il topo che vola verso Dio
- e persino citato in un fake tweet attribuito a Papa Francesco: “anche i gabbiani evangelizzano, ma con lo stomaco”
Un gabbiano ha vomitato un ratto sul tetto della Cappella Sistina per farlo mangiare al cucciolo.
30 secondi dopo la fumata bianca. pic.twitter.com/cILVoNxi7h
— Ultimora.net (@ultimoranet) May 8, 2025
Sistino, patrono della verità (rigurgitata)
In un mondo in cui anche i riti più solenni vengono interrotti da notifiche, tweet e vomitate in diretta, Sistino è diventato il simbolo involontario della contemporaneità. Ha rovesciato il rito, ha riportato tutto sulla terra — con un topo — e ha ricordato che a volte la realtà supera la satira.
Che fosse un segno, uno scherzo della natura o solo una gag ornitologica da manuale, Sistino ha conquistato il cuore del mondo. E forse, proprio lui, ci ha ricordato che anche nei momenti più solenni, è sano ridere.
