Chi va in bici vive 2 anni in più e ne dimostra 8 in meno

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Chi va in bici vive 2 anni in più e ne dimostra 8 in meno

| 12/07/2023
Fonte: Pexels

La bici: un mezzo sostenibile e conveniente per il portafogli e la salute

  • Andare in bici fa bene sotto ogni punto di vista
  • Chi la usa, infatti, vive 2 anni in più e ne dimostra 8 in meno
  • Tuttavia in Europa siamo i peggiori per utilizzo di biciclette
  • Questo nonostante sia anche molto conveniente dal punto di vista economico
  • Inoltre più si usa la bici, meno ci sono incidenti stradali

 

Andare in bici fa bene alla salute e questo studio ne è l’ennesima conferma. Oltre ad essere un mezzo sostenibile e conveniente, infatti, è in grado di prolungare la vita di chi la usa di 2 anni e di farne invecchiare gli utilizzatori di 8 anni in meno. Ecco perché un numero sempre crescente di italiani ha ripreso a utilizzare la bicicletta. La riscoperta della bici, probabilmente come conseguenza della pandemia e dei lunghi mesi trascorsi in casa, è stata alimentata dalla voglia di aria fresca e contatto con la natura, spingendo gli italiani a tornare a muoversi in bicicletta.

Il velocipede è stato inventato nel 1819 ed è diventato popolare soprattutto nei primi anni del Novecento. Secondo i dati di Legambiente, il cicloturismo rappresentava il 4% del totale nel 2022, ma secondo Ipsos solo il 10% lo utilizza come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. Alessandro Tursi, presidente della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, ha spiegato: “C’è sicuramente un aumento del turismo attivo ed esperienziale. La crescita del cicloturismo può essere il punto di partenza per adottare la bicicletta nella vita quotidiana. Molti hanno scoperto la bici cominciando ad usarla la domenica. Il cambiamento può avvenire durante le vacanze, quando le cattive abitudini vengono messe in discussione”.

La bici può aiutare ad abbassare i costi di viaggio

Ha inoltre aggiunto: “In Italia, due viaggi su tre vengono effettuati in auto all’interno delle città e per distanze inferiori a tre chilometri. Siamo tra i peggiori paesi d’Europa in questo senso. Non possiamo nemmeno più usare come scusa il fatto che non siamo l’Olanda, perché anche su terreni collinari è possibile fare tutto in bicicletta, specialmente con l’assistenza elettrica. La bicicletta rappresenta una soluzione per il clima, l’urbanistica e l’indipendenza energetica. Ci consente di utilizzare le risorse in modo più intelligente, non produce inquinamento, ci rende più sicuri dal punto di vista energetico e riduce lo spazio necessario per il parcheggio. Al posto di un’auto, possono essere parcheggiate dieci biciclette. I nostri spazi urbani, che sono bellissimi, si sono trasformati in enormi parcheggi all’aperto”.

Infine Tursi ha sottolineato che la bicicletta è vantaggiosa per il portafoglio e per la salute: “Non comporta costi, quindi è uno strumento per l’inclusione sociale. In un periodo di inflazione galoppante, invece di cercare di ridurre il prezzo della benzina, dovremmo favorire le condizioni per un minor utilizzo dell’auto. Inoltre, contrasta la sedentarietà. Il nostro paese ha attualmente il maggior numero di bambini obesi in Europa. Non a caso, ci sono cinque auto per ogni bambino, ovvero 40 milioni di auto e 8 milioni di bambini. Dell’80% di questi bambini va a scuola in macchina, mentre solo il 20% va a piedi. In Germania è esattamente il contrario: l’80% va a piedi, mentre in Giappone è il 97%. Le buone abitudini si imparano fin da piccoli”.

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Più si usa la bici, meno ci sono incidenti stradali

Inoltre, la pedalata assistita permette agli anziani di mantenersi in salute. Una persona che usa regolarmente la bicicletta ha un’età biologica inferiore di otto anni e un’aspettativa di vita maggiore di due anni. Pertanto, può contribuire a bilanciare l’attuale squilibrio demografico”. La bici rappresenta anche una soluzione per il problema degli incidenti stradali. È noto che si muore di più sulle strade dove si utilizza meno la bicicletta. I paesi con il minor tasso di mortalità stradale sono la Danimarca e l’Olanda, ovvero quelli in cui si utilizza maggiormente la bicicletta. Dal 1819 ad oggi, dunque, il velocipede ha percorso molta strada. Sempre su due ruote. In modo rigorosamente sostenibile.

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