Pochi giorni di junk food e il nostro cervello dimentica tutto
- Uno studio su Neuron mostra che pochi giorni di junk food bastano per danneggiare la memoria
- L’effetto è causato da neuroni dell’ippocampo che reagiscono ai grassi in modo anomalo
- L’iperattività degli interneuroni CCK altera la codifica dei ricordi
- I danni si manifestano prima di aumentare di peso o sviluppare disturbi metabolici
- Tornare a una dieta sana o praticare digiuno intermittente ripristina le funzioni cognitive
Chi pensava che l’unico rischio di un hamburger di troppo fosse la bilancia, dovrà ricredersi. Secondo una ricerca pubblicata su Neuron dagli scienziati dell’Università della Carolina del Nord, bastano quattro giorni di cibo spazzatura per mandare in tilt la memoria. A finire nei guai non è la coscienza morale, ma l’ippocampo, quella parte del cervello che registra e organizza i ricordi – almeno finché non viene sommerso da grassi e zuccheri.
Gli esperti hanno individuato i principali colpevoli: gli interneuroni CCK, cellule che normalmente si occupano di far funzionare a tempo i neuroni piramidali, responsabili della codifica dei ricordi. Quando vengono bombardati da pasti ipercalorici, però, perdono il ritmo e iniziano a silenziare le altre cellule. Risultato? Un cervello che “dimentica” di ricordare.
Il cibo spazzatura confonde i neuroni e manda il cervello in confusione
Nello studio condotto sui topi, quattro giorni di dieta ricca di grassi hanno ridotto la capacità del cervello di utilizzare glucosio, il suo principale carburante. In risposta, gli interneuroni CCK sono entrati in iperattività, generando problemi di memoria a cascata. Il tutto senza che gli animali mostrassero ancora segni di obesità o altre malattie metaboliche: insomma, la mente ha ceduto prima del girovita.
A peggiorare la situazione c’è una proteina, la PKM2, che regola la risposta dei neuroni al glucosio. Quando il carburante scarseggia, la proteina “impazzisce” e trascina con sé l’intero sistema della memoria. Un effetto lampo che mostra quanto il cervello sia sensibile a ciò che mangiamo e quanto le nostre abbuffate di fast food possano avere conseguenze invisibili ma immediate.
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Il lato buono: cervello in forma con la dieta giusta
La buona notizia arriva quando i ricercatori decidono di cambiare menu. Interrompendo la dieta a base di junk food e passando a un’alimentazione più equilibrata, i neuroni hanno ripreso a funzionare normalmente. In alternativa, anche il digiuno intermittente ha mostrato effetti positivi, riportando il cervello “in carreggiata”. L’esperimento suggerisce che la memoria non va in frantumi per sempre: basta tornare a uno stile di vita sano. Certo, ricordarsi di farlo prima del prossimo panino extra bacon potrebbe essere la vera sfida.

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- https://www.cell.com/neuron/abstract/S0896-6273(25)00622-1
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40939593/
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