La città più a Nord della Terra dove è “illegale morire”, serve una pistola e i gatti sono vietati

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La città più a Nord della Terra dove è “illegale morire”, serve una pistola e i gatti sono vietati

| 23/09/2023
Fonte: Wikipedia

Le strane leggi di Longyearbyen, nelle Svalbard

  • Il remoto arcipelago delle Svalbard ha leggi molto particolari
  • I gatti sono infatti vietati per proteggere la ricca avifauna
  • Non c’è un reparto maternità, per cui le donne incinte si trasferiscono sulla terraferma un mese prima di partorire
  • Si narra che sia illegale morire in quanto fa troppo freddo per essere sepolti e i malati terminali sono curati solo sulla terraferma
  • C’è un limite massimo per l’acquisto di alcolici ed è obbligatorio se si viaggia da soli portare con sé una pistola contro gli orsi

 

Il remoto arcipelago delle Svalbard è classificato come parte della Norvegia e ha alcune regole molto insolite sulla morte e le sepolture a causa del clima rigido. Le Svalbard, che fanno parte della Norvegia, sono una destinazione popolare per i turisti grazie alla loro vasta gamma di attrazioni, come le grotte di ghiaccio, le escursioni in slitta trainata da cani e, naturalmente, il luogo perfetto per vedere l’aurora boreale. Possiedono una delle aree selvagge incontaminate più grandi al mondo e animali come orsi polari e renne vagano liberamente. Vantano la città più settentrionale della Terra: Longyearbyen. Secondo le statistiche, la città ospita circa 2.552 persone provenienti da oltre 40 Paesi diversi, tra cui Thailandia, Russia e Svezia.

Sebbene ogni regione abbia il suo modo di fare, le Svalbard hanno leggi che possono lasciare perplessi coloro i quali non sono abituati allo stile di vita del luogo. Cominciamo con le rigide regole sugli animali: i gatti sono vietati alle Svalbard per proteggere la ricca avifauna, quindi quando vi trovate nell’arcipelago non stupitevi della mancanza di felini. Mentre ci sono bar, ristoranti, scuole e un’università, alle Svalbard non c’è un reparto maternità, il che significa che le donne incinte devono recarsi sulla terraferma in Norvegia circa un mese prima del parto. Forse l’aspetto più interessante e insolito della vita a Longyearbyen è quello che accade alla fine della vita. Da molto tempo si sostiene – e le guide turistiche lo ripetono – che morire è illegale. Anche se in parte è vero, la situazione è più complicata.

I corpi che non si depongono ed il trasferimento sulla terraferma dei malati

A causa del clima rigido e del permafrost, non è consentito seppellire le persone a Longyearbyen, poiché i corpi non si decompongono mai. In alcuni casi molto particolari, le persone possono essere cremate e messe in urne nella città. C’è un piccolo campo di sepoltura che comprende anche quelli che risalgono al 1918, in seguito alla morte di sette uomini norvegesi. I loro corpi sono stati disseppelliti nel 1998 ed erano così ben conservati che tracce di influenza erano ancora presenti nel loro organismo 80 anni dopo. Cosa significa questo per i residenti? Chi ha patologie o è considerato malato terminale viene trasferito sulla terraferma, poiché l’ospedale di Longyearbyen non è abbastanza grande per soddisfare le loro esigenze. Tutto ciò significa che i decessi che avvengono in città sono eccezionalmente rari.

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Un’altra legge che forse i cittadini non conoscono è che i residenti devono acquistare alcolici solo entro una quota rigida al mese. I turisti, invece, devono mostrare la carta d’imbarco quando lo fanno. Infine, chi viaggia da solo al di fuori degli insediamenti deve portare con sé armi da fuoco per spaventare eventuali attacchi di orsi polari che possono essere mortali. Dal 1970 sono stati infatti registrati almeno cinque attacchi.

 

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