Come cambia il corpo in un viaggio nello spazio

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Come cambia il corpo in un viaggio nello spazio

| 16/07/2024
Fonte: Pixabay

La permanenza in condizioni di microgravità porta a modifiche significative dell’organismo umano

  • Gli astronauti nello spazio sono costantemente monitorati nelle loro funzioni vitali
  • La forza di gravità più debole rispetto alla Terra porta a numerosi cambiamenti nell’organismo umano
  • Ne primi giorni di permanenza in orbita gli astronauti sperimentano il “mal di spazio” con nausea, vomito e disorientamento
  • La microgravità comporta un indebolimento di ossa, muscoli e cuore
  • Le condizioni fisiche sono di solito reversibili con il ritorno sulla Terra

 

La permanenza di un astronauta nello spazio porta a cambiamenti significativi nel corpo umano. Gli astronauti che rimangono nella stazione spaziale per mesi sono sempre monitorati nelle loro funzioni vitali per registrare ogni attività corporea e i vari disturbi fisici.

Uno studio del 2021 ha analizzato l’impatto della permanenza nello spazio di quattro turisti di Space X che hanno trascorso solo tre giorni in orbita, per confrontare i cambiamenti del corpo nel breve e lungo periodo.

I primi risultati pubblicati sulla rivista Nature coincidono con studi precedenti. Le persone hanno subito cambiamenti nella frequenza cardiaca, nella pelle, nelle proteine, nei reni e in altri indicatori di salute. La maggior parte degli effetti del viaggio nello spazio sono temporanei. Il 95 % dei marcatori sanitari interessati sono tornati al livello precedente dopo tre mesi. Le risposte del corpo umano sono le stesse di quelle riscontrate in studi precedenti su periodi più lunghi di permanenza nello spazio.

La perdita di orientamento

Il fattore principale che causa alterazioni nel corpo umano è la forza di gravità più debole. Molti astronauti mostrano sintomi di “mal di spazio” come mal di testa, nausea e vomito. Il cervello riceve e interpreta le informazioni dagli occhi, dagli organi vestibolari dell’orecchio interno e dai sensi profondi dai muscoli e dalle articolazioni e deve adattarsi alle nuove condizioni esterne. All’inizio delle missioni spaziali, gli astronauti possono sperimentare perdita del senso dell’orientamento, con difficoltà a completare anche i compiti più elementari. La condizione poi scompare nel giro di qualche giorno, quando l’organismo si adatta alla microgravità.

Il viso gonfio

La gravità sulla terra spinge i fluidi nella parte inferiore del corpo. Questo non accade nello spazio dove la minore gravità porta i fluidi ad accumularsi nella parte superiore del corpo. Dopo alcune settimane l’organismo si riequilibra e il gonfiore del viso scompare.

Bassa pressione e vertigini

Al contrario, gli astronauti che ritornano sulla terra spesso sperimentano vertigini quando si alzano, note come ipotensione ortostatica. Ciò si verifica perché la gravità sulla terra è più forte che nello spazio ed è più difficile trasportare il sangue dal cuore alla testa. Nello spazio, il sangue può essere erogato con meno forza, quindi anche l’indebolimento dei muscoli cardiaci può essere causa di vertigini quando si sta in piedi.

Ossa e muscoli si indeboliscono

Se per stare in piedi sulla terra è necessario tenere attivi i muscoli e le ossa delle gambe e della parte bassa della schiena, nello spazio non sono più necessari per mantenere la postura eretta e non servono le gambe per muoversi. Se si resta a lungo in condizioni di microgravità, i muscoli si indeboliscono e la massa ossea diminuisce. Gli astronauti quindi si esercitano e fanno attività fisica per circa due ore al giorno durante la permanenza sulla ISS.

L’impatto delle radiazioni spaziali

In assenza di atmosfera le radiazioni del sole sono più forti rispetto a quelle che arrivano sulla Terra. Il rischio per gli astronauti è di avere nel corso della vita ripercussioni sul sistema nervoso centrale, di incorrere in malattie degenerative e in un aumento del rischio di cancro.

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Lo stress degli spazi angusti

La portata delle attività sulla ISS è estremamente limitata rispetto alla vita sulla Terra. La convivenza in spazi ristretti, la perdita del ciclo buio/luce delle 24 ore, le difficoltà dovute alle barriere linguistiche e culturali per la provenienza da paesi diversi comporta un notevole stress per gli astronauti. Per tali motivi viene fornita loro la possibilità di parlare con familiari e amici e si cerca di rendere il cibo spaziale sempre più gradevole per rendere più confortevole la permanenza nella ISS.

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