Cosa succede al nostro cervello dopo una videochiamata?

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Cosa succede al nostro cervello dopo una videochiamata?

| 29/04/2023
Fonte: Pixabay

Troppe videochiamate di fila aumentano lo stress: lo studio

  • Con l’avvento del Covid-19, il ricorso allo smartworking e alle videochiamate è notevolmente aumentato
  • Nonostante la comodità di queste pratiche, uno scorretto uso di questi ausili tecnologici potrebbe stressare il cervello
  • Uno studio ha messo in luce l’importanza di fare delle brevi pause tra una riunione online e l’altra
  • Durante le videochiamate, il nostro cervello produce onde beta, che incrementano i livelli di stress
  • Il rischio è che le call riducano la capacità di attenzione e l’impegno dei lavoratori

 

Se dopo aver fatto una videochiamata vi sentite affaticati e stressati, sappiate che è del tutto normale: a stabilirlo è uno studio scientifico condotto  dallo Human Factors Lab di Microsoft, che ha messo in luce come riunioni e call virtuali risultino deleterie per il cervello. Gli studiosi hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato 14 tester.

I volontari hanno partecipato ad alcune sessioni di riunioni online, indossando uno speciale apparecchio per l’elettroencefalogramma, in grado di monitorare l’attività elettrica del cervello. Durante il primo giorno dell’esperimento, i partecipanti hanno svolto quattro riunioni della durata di mezz’ora l’una, senza che gli incontri fossero seguiti da alcuna pausa. Il secondo giorno, invece, le quattro riunioni sono state intervallate da pause di 10 minuti, durante le quali si sono rilassati con brevi sessioni di meditazione.

Ecco perché le pause brevi e regolari fanno bene al cervello

Gli esiti dell’esperimento hanno dimostrato che le pause tra una videochiamata e l’altra hanno ridotto l’accumulo di attività di onde beta, associate allo stress. Come spiegato da Michael Bohan, supervisore della ricerca, “le pause sono importanti non solo per diminuire la stanchezza a fine giornata, ma anche per migliorare la capacità di concentrarsi e impegnarsi durante le riunioni“.

Infatti, la ricerca ha evidenziato che le riunioni consecutive non solo aumentano i livelli di stress, ma riducono anche la capacità di concentrazione e di impegno, compromettendo la performatività e la qualità del lavoro. In particolare, a intensificare l’accumulo di onde beta nel cervello è il passaggio da una riunione all’altra, che richiede al cervello di abbandonare completamente l’attenzione su quanto appena discusso, per focalizzarsi interamente su altro.

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Fare una pausa, invece, ci permette di distaccarci gradualmente dalla questione appena trattata, consentendoci di staccare la spina per poi iniziare a concentrarci in maniera più delicata e regolare al nuovo ambito di cui discutere. Insomma, fare delle piccole pause regolari è tutt’altro che un segnale di indolenza: i loro efffetti benefici ci permettono di tutelare il nostro benessere psicofisico e lavorare meglio.

 

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