I dipinti di Leonardo contenevano ingredienti commestibili

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I dipinti di Leonardo contenevano ingredienti commestibili

| 12/04/2023
Fonte: Facebook

Nel Rinascimento gli artisti sperimentarono una nuova tecnica pittorica che migliorava la tenuta del colore

  • Leonardo Da Vinci, Sandro Botticelli ed altri artisti rinascimentali sperimentarono una tecnica pittorica nuova
  • Uno studio ha analizzato i colori di diverse opere d’arte dell’epoca per capire la composizione degli impasti
  • Gli artisti mescolavano i pigmenti con il tuorlo d’uovo
  • Le proteine dell’uovo impedivano ai colori di assorbire l’umidità, prevenivano l’ingiallimento e la formazione di crepe
  • Conoscere i colori usati dagli artisti del passato consente di migliorare le tecniche di conservazione delle opere d’arte

 

La pittura ad olio dei maestri del Rinascimento conteneva anche un ingrediente alimentare. Leonardo Da Vinci, Sandro Botticelli ed altri artisti sperimentarono una tecnica nuova mescolando i pigmenti con il tuorlo d’uovo.

Lo studio

Uno studio realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Doerner Institute di Monaco e l’Istituto di Ingegneria dei processi meccanici presso l’Istituto di tecnologia di Karlsruhe in Germania, ha analizzato le proprietà dei leganti proteici nella pittura rinascimentale. Conoscere i colori usati dagli artisti del passato consente di migliorare le tecniche di conservazione di opere d’arte dal valore inestimabile.

Se prima del Rinascimento era già stata accertata la presenza di residui proteici nelle pitture, lo studio dimostra che a partire dal XV sec. l’aggiunta del tuorlo d’uovo diventò intenzionale. Le proteine sono state trovate nei colori ad olio usati non solo nelle opere di Botticelli e Leonardo, ma anche negli artisti del nord Europa come Dürer, Vermeer, Rembrant e molti altri. I ricercatori hanno rilevato tracce di pittura con uovo nel “Compianto sul Cristo Morto” di Sandro Botticelli.

È comunque difficile stabilire con esattezza in quali quadri e in che quantità fossero utilizzati gli additivi con l’uovo, se limitati ad alcuni colori o ad alcune parti della tela, per via dei campioni molto ridotti prelevati dalle opere al fine di evitare interventi troppo invasivi. Tuttavia i leganti alimentari sono stati identificati in diverse epoche e paesi e non sarebbero limitati a singoli pigmenti o strati specifici. I ricercatori hanno anche riprodotto in laboratorio gli antichi colori per studiarne le proprietà e i cambiamenti nel tempo, confrontando gli impasti con leganti proteici e senza.

Le proprietà dell’uovo nei colori a olio

Legato con i dipinti ad olio, il tuorlo «agisce come antiossidante rallentando l’inizio del degrado pittorico» a cui è naturalmente esposto il colore. «Sull’argomento ci sono poche fonti scritte e nessun lavoro scientifico è stato fatto prima d’ora» ha spiegato l’autrice dello studio Ophélie Ranquet.

«I nostri risultati mostrano che anche con una quantità molto piccola di tuorlo d’uovo è possibile ottenere un incredibile cambiamento di proprietà nella pittura ad olio, dimostrando che sarebbe stato vantaggioso per gli artisti».

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Nello studio i ricercatori hanno scoperto che le proteine dell’uovo impedivano al colore di assorbire l’acqua negli ambienti umidi. Quando il colore asciugava aiutavano a prevenire l’ingiallimento e la formazione di crepe e rughe. Il problema delle crepe era molto sentito all’epoca: un esempio è il dipinto “La Madonna del Garofano” di Leonardo, dove le imperfezioni sono ben evidenti sui volti di Maria e del bambino. L’opera era stata realizzata in un periodo il cui l’artista ancora non aveva messo bene a punto la nuova tecnica pittorica.

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