L’incredibile caso della donna paralizzata che parla grazie all’IA

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L’incredibile caso della donna paralizzata che parla grazie all’IA

| 17/01/2024
Fonte: YouTube

Torna a “parlare” dopo 18 anni: la storia di Ann Johnson

  • Diciotto anni fa, Ann Johnson ha avuto un ictus che ha compromesso la sua capacità di parlare
  • A seguito dell’evento traumatico, inoltre, la donna è rimasta paralizzata
  • Nel settembre 2022 la paziente si è sottoposta a uno studio condotto dall’Università della California
  • Oggi la donna è tornata a parlare grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale
  • L’apparecchio realizzato dai ricercatori traduce i segnali cerebrali di Ann per trasformarli in parole

 

Sono passati 18 anni da quando Ann Johnson, insegnante originaria del Canada, è rimasta completamente paralizzata e incapace di parlare a causa di un ictus. Oggi, però, grazie agli incredibili prodigi della tecnologia, la donna è tornata a comunicare. Come? Con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Un gruppo di scienziati dell’Università della California, infatti, ha realizzato un progetto a dir poco sbalorditivo, che attualmente consente alla donna di “pronunciare” 78 parole al minuto, riuscendo a comporre frasi semplici e brevi.

Vi state chiedendo come sia possibile dal punto di vista tecnico? I ricercatori hanno posizionato sulla testa di Ann numerosi elettrodi in grado di codificare i segnali cerebrali e convertirli in linguaggio umano. Se pensate che già di per sé il risultato sia incredibile, sappiate che i discorsi  della donna vengono anche pronunciati a voce, per mezzo di un alterego digitale proiettato sullo schermo di un computer.

Un progetto promettente

Il sistema messo a punto dagli scienziati sfrutta dei modelli basati sulla predizione del linguaggio, così da prevedere quali parole la paziente potrebbe inserire nelle sue frasi. Attualmente, l’IA ha una percentuale di errore del 15%, ma è destinata a migliorare le sue prestazioni. Infatti, la tecnologia è in grado di apprendere lo stile linguistico della donna, così da arrivare ad assomigliarle sempre di più.

Per raggiungere questo traguardo tanto importante, Ann e suo marito hanno compiuto numerosi sacrifici. Da settembre 2022, infatti, i coniugi hanno affrontato numerosi viaggi autofinanziati dal Canada alla California, per far sì che la donna potesse partecipare allo studio californiano.

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L’obiettivo dei ricercatori è quello di implentare il loro apparecchio, così da aiutare tutte le persone sopravvissute a traumi che hanno compromesso il loro uso della parola a riprendere in mano la propria vita. A questo proposito, gli studiosi hanno anticipato che le prossime versioni del sistema potrebbero addirittura funzionare senza cavi.

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