Il “padre dell’anno” falsifica il test del DNA per evitare di pagare il mantenimento dei figli

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Il “padre dell’anno” falsifica il test del DNA per evitare di pagare il mantenimento dei figli

| 06/09/2025
Fonte: Pexels

Falso in provetta: trucco da 125.000 dollari per evitare il mantenimento

  • Un uomo ha falsificato il test del DNA per evitare il mantenimento
  • La madre del bambino ha chiesto una verifica coinvolgendo la nonna paterna
  • Il secondo test ha confermato la paternità biologica
  • Un dipendente del laboratorio ha ammesso di aver sostituito il campione
  • I due complici sono stati condannati per frode

 

Nel panorama già non sempre brillante delle separazioni complicate, arriva una storia che sembra uscita da una puntata particolarmente audace di The Jerry Springer Show. Un uomo britannico ha tentato di sfuggire a oltre 125.000 dollari di mantenimento falsificando un test del DNA. No, non è una sceneggiatura di Black Mirror, è successo davvero.

Il protagonista si chiama Sheldon B., e nel 2022 ha deciso che, tre giorni dopo la nascita di suo figlio Louie, era il momento perfetto per lasciare la madre del bambino e iniziare a negare ogni responsabilità. Una mossa elegante, certo, ma il vero colpo di teatro doveva ancora arrivare.

Test del DNA truccato per sfuggire agli alimenti

Sheldon ha chiesto un test di paternità, nella speranza di scrollarsi di dosso il peso economico dell’essere padre. Ma invece di affidarsi al destino genetico, ha pensato bene di pilotare il risultato. Grazie all’aiuto della zia e a un amico “infiltrato” in un laboratorio di analisi, è riuscito a ottenere un risultato negativo. Così, ufficialmente, non era il padre. E 94.000 sterline restavano nel suo conto.

Peccato che la sua ex, Chelsea Miller, non fosse disposta a lasciar correre. Lei sapeva benissimo chi fosse il padre e, come in ogni thriller che si rispetti, ha trovato un’alleata inaspettata: la madre di Sheldon.

Il secondo test del DNA svela la verità

La nonna del piccolo Louie ha accettato di sottoporsi a un test genetico in un altro laboratorio. Il risultato? Il bambino era suo nipote, quindi Sheldon era decisamente il padre. A questo punto, anche il miglior avvocato avrebbe avuto difficoltà a sostenere il contrario.

Sheldon ha dovuto confessare: aveva chiesto alla zia di contattare un tecnico di laboratorio compiacente, che aveva sostituito il campione di DNA originale con il proprio. Una trovata che, oltre a essere immorale, si è rivelata anche un boomerang legale.

Condanne per frode e indignazione pubblica

Il tecnico del laboratorio, un trentottenne identificato come Robert P., ha ammesso la propria colpa. Non è emersa prova che avesse ricevuto denaro per il favore, ma il tribunale ha comunque inflitto a lui e al complice pene detentive di 50 e 33 settimane.

Chelsea, nel frattempo, ha espresso tutto il suo disgusto per la vicenda, definendola “una violazione inaccettabile della fiducia” e sottolineando quanto sia grave che in un contesto medico così delicato possa avvenire una manipolazione del genere.

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Truffa del DNA: il prezzo della furbizia

Oltre all’aspetto legale, questa storia evidenzia quanto possano essere vulnerabili processi ritenuti infallibili come i test genetici. Il DNA non mente, certo, ma può essere manipolato… da chi ha accesso alle provette. Alla fine, Sheldon ha perso tutto: la reputazione, la libertà e probabilmente anche ogni possibilità di riconciliazione familiare. E mentre la giustizia ha fatto il suo corso, il piccolo Louie avrà almeno una certezza: il padre c’è, volente o nolente, e il test del DNA ora lo dice a gran voce.

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