Fermato ubriaco, si fa venire a prendere dal padre: anche lui è in stato d’ebbrezza

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Fermato ubriaco, si fa venire a prendere dal padre: anche lui è in stato d’ebbrezza

| 27/10/2025
Fonte: Pexels

Castelfranco Veneto, padre e figlio positivi all’alcoltest

  • A Castelfranco Veneto un giovane è stato fermato per guida in stato di ebbrezza durante un controllo stradale
  • Dopo essere risultato positivo all’alcoltest, ha chiamato il padre per farsi venire a prendere in caserma
  • Anche il padre, però, è stato trovato oltre i limiti di alcol nel sangue, dopo manovre di guida sospette
  • Entrambi sono stati denunciati e privati della patente
  • La polizia municipale ha lanciato un appello alla prudenza e al senso di responsabilità dei cittadini

 

Certe storie sembrano uscite da una commedia all’italiana, ma questa è cronaca vera e arriva da Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Durante il ponte di Ferragosto, un giovane automobilista è stato fermato per un controllo dell’alcoltest da parte della polizia municipale. Il risultato? Decisamente oltre il limite consentito. A quel punto, come da prassi, gli agenti gli hanno ritirato la patente e lo hanno invitato a chiamare una persona di fiducia per tornare a casa.

Peccato che la scelta del ragazzo non sia stata delle più fortunate. Alla guida dell’auto “di soccorso” è infatti arrivato il padre, deciso a riportare il figlio sano e salvo. Solo che, al momento di parcheggiare davanti alla caserma, l’uomo ha mostrato una certa disinvoltura – diciamo pure “creatività” – nelle manovre, attirando l’attenzione degli agenti.

Un alcoltest che non perdona

A quel punto, la curiosità è diventata sospetto. Gli agenti hanno deciso di sottoporre anche il padre al test, scoprendo che anche lui aveva superato i limiti di legge per l’assunzione di alcol. Insomma, come in certe scene da film, il secondo giro di etilometro ha confermato un perfetto “passaggio di testimone” familiare. Il risultato è stato identico per entrambi: denuncia per guida in stato di ebbrezza e ritiro della patente. Nessuna eccezione, nemmeno per la “missione di salvataggio” del genitore.

L’ironia amara della sorte

La scena, per quanto grottesca, offre un amaro spunto di riflessione. In un periodo dell’anno in cui i controlli sulle strade aumentano, l’episodio di Castelfranco Veneto mostra come l’imprudenza possa colpire anche in doppia dose. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e i continui appelli alla sicurezza, l’abitudine a mettersi al volante dopo aver bevuto resta purtroppo radicata.
Secondo quanto riferito dalla polizia municipale, i controlli continueranno con rigore, specie nelle ore notturne e nei weekend festivi, proprio per prevenire situazioni simili. “L’attenzione deve restare alta” – hanno dichiarato gli agenti – “da parte sia degli organi di vigilanza sia dei cittadini stessi, chiamati a un forte senso di responsabilità”.

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Un doppio esempio da non seguire

Padre e figlio, ora accomunati da una doppia denuncia e due patenti ritirate, sono diventati involontariamente protagonisti di una storia che potrebbe tranquillamente finire in un manuale di “cosa non fare dopo una serata al bar”. L’episodio, oltre a suscitare inevitabili ironie, serve da monito per ricordare che la guida in stato di ebbrezza è un rischio concreto per sé e per gli altri.
In fondo, la morale è semplice: se si alza il gomito, meglio alzare il telefono per chiamare un taxi o un amico sobrio. Perché a volte, come insegna la cronaca di Castelfranco Veneto, la solidarietà familiare è ammirevole… ma non quando si condivide anche il tasso alcolemico.

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