Fusione nucleare a 12 anni: l’incredibile esperimento di Jackson Oswalt

• A 12 anni, Jackson Oswalt realizza la fusione nucleare per un progetto scolastico
• Ha costruito un fusore in camera con strumenti fatti in casa
• L’esperimento ha funzionato la notte prima della fiera scientifica
• L’FBI si è presentata a casa con un contatore Geiger per controllare
• Oggi Jackson lavora su intelligenza artificiale e ricerca hardware

C’è chi a 12 anni colleziona figurine e chi, come Jackson Oswalt, costruisce un reattore a fusione nucleare nella propria cameretta. Non per noia o per errore, ma per un progetto di scienze. Sì, perché Jackson, originario di Memphis, Tennessee, ha deciso che i suoi pomeriggi sarebbero stati meglio spesi cercando di creare plasma piuttosto che giocare alla console.

Il primo passo è stato costruire un “fusore demo”, che – detto in parole semplici – è un dispositivo che genera plasma ma non arriva alla vera fusione. Per farlo, si è procurato una camera a vuoto, una pompa ad hoc e persino un trasformatore per insegne al neon. Il tutto assemblato con un convertitore AC-DC realizzato in casa. Un lavoretto da niente, insomma, perfetto per una fiera scolastica.

Esperimento nucleare casalingo e l’arrivo a sorpresa dell’FBI

L’esperimento, racconta Jackson, ha funzionato solo la notte prima della presentazione alla fiera scientifica. “A posteriori, è sorprendente che mi abbiano lasciato entrare” ha commentato con una calma che solo un genio può permettersi. Ma non finisce qui. Dopo oltre un anno di test e modifiche, il giovane è riuscito a ottenere la fusione nucleare vera e propria. Il tutto, il giorno prima del suo tredicesimo compleanno. Tempismo perfetto.

La vera svolta narrativa, però, arriva una domenica mattina. Due agenti dell’FBI si presentano alla sua porta, armati di contatore Geiger. Lo scopo? Verificare che l’esperimento non avesse generato pericolose radiazioni. Fortunatamente per tutti, Jackson era sì brillante, ma anche prudente: niente rischi, e nessuna cella da visitare. “Sono rimasto un uomo libero”, ha scherzato.

Dal nucleare ai videogiochi (anzi, viceversa)

Il percorso di Jackson è stato tutt’altro che banale. In un’intervista, ha spiegato come abbia riflettuto sul valore del tempo speso davanti ai videogiochi. “Mi sono reso conto che avrei potuto essere il migliore in assoluto in qualsiasi videogioco, ma alla fine non avrebbe significato molto. Nel grande schema delle cose, i videogiochi non avevano alcun ruolo. Così, ho cambiato il mio atteggiamento”.

E da lì è arrivata la scelta di buttarsi su qualcosa di più “reale”, anche se non meno stimolante: la scienza. In particolare, quella che richiede tubi, vuoto spinto e tensioni elevate. Una passione che ha poi lasciato il posto a una nuova ossessione: l’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale e ricerca hardware: il futuro del piccolo genio

Oggi Jackson non smonta più trasformatori nel seminterrato, ma si dedica alla ricerca nel campo hardware legato all’IA. Si parla di progetti come Midjourney, dove il confine tra creatività e tecnologia si fa sempre più sfumato. Per lui, pare, il nucleare è roba da principianti. La sua storia, registrata anche dal Guinness World Records, resta un esempio notevole di come la passione scientifica possa prendere strade imprevedibili, specialmente quando nasce tra i banchi di scuola.

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Certo, non tutti i dodicenni si mettono a fare esperimenti con materiali ad alta tensione, ma Jackson Oswalt ha dimostrato che con curiosità, determinazione e qualche pezzo di ricambio, si può arrivare davvero lontano. E se nel frattempo ti suonano alla porta due agenti federali, può voler dire solo una cosa: stai facendo qualcosa di interessante.

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• https://www.greenme.it/ambiente/buone-pratiche-e-case-history/fusione-nucleare-ragazzo/
• https://tg24.sky.it/scienze/2019/02/26/12-enne-realizza-fusione-nucleare-casa
• https://www.wired.it/scienza/energia/2019/02/25/12enne-fusione-nucleare/

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