Fanno sviluppare pensiero strategico, problem solving e capacità di gestire la pressione
- Un’indagine di YouTube e Censuswide rivela che il gaming sviluppa soft skills utili per il lavoro, ma la Gen Z ne è ancora poco consapevole
- Il 64% dei selezionatori è più propenso ad assumere candidati che menzionano il gaming nel CV, riconoscendo il suo valore formativo
- I videogiochi aiutano a sviluppare pensiero strategico, problem solving e capacità di gestire la pressione, qualità apprezzate dai datori di lavoro
- I contenuti di gaming sulla piattaforma aiutano a migliorare competenze chiave, con particolare rilievo per giochi di strategia e simulazione aziendale
- Nonostante i vantaggi riconosciuti dai recruiter, solo il 40% dei giovani citerebbe il gaming nel CV e il 22% lo considera un vero strumento di crescita professionale
Per molti, i videogiochi sono solo un passatempo, ma un recente studio commissionato da YouTube a Censuswide dimostra che il gaming può rappresentare un’importante risorsa professionale. Secondo l’indagine, infatti, le competenze sviluppate attraverso i videogiochi possono facilitare l’accesso al mondo del lavoro, migliorando capacità come il problem solving, il pensiero strategico e la gestione dello stress.
Nonostante questo, solo il 40% dei giovani sarebbe disposto a menzionare il gaming nel proprio CV, ritenendolo più un hobby che un elemento professionale rilevante. Al contrario, i recruiter sembrano avere un’opinione diversa: il 64% di loro sarebbe più propenso ad assumere un candidato che sappia valorizzare le competenze acquisite attraverso il gaming, e il 69% apprezzerebbe che questa passione fosse citata nel curriculum o durante il colloquio di lavoro.
Le competenze sviluppate attraverso il gaming
I videogiochi insegnano a gestire situazioni complesse, prendere decisioni rapide e lavorare in team, competenze che risultano fondamentali in ambito lavorativo. Tra le più riconosciute dai recruiter ci sono:
- Pensiero strategico (42%)
- Problem solving (39%)
- Gestione della pressione (36%)
- Capacità comunicative (39%)
- Adattabilità e flessibilità (34%)
L’esperto Mathew Barr, dell’Università di Glasgow, sottolinea come i gamer imparino a trasferire le proprie esperienze di gioco nel mondo reale, acquisendo sicurezza nelle proprie capacità. Il gaming, infatti, può essere paragonato agli sport di squadra, dove la cooperazione e la comunicazione sono fondamentali per il successo.
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Il ruolo di YouTube e l’approccio della Gen Z
Oltre al gioco in sé, anche i contenuti video legati ai videogiochi su YouTube contribuiscono a migliorare alcune soft skills. Il 57% dei giovani intervistati ritiene che guardare video di gaming li aiuti a sviluppare pensiero strategico e problem solving. In particolare, generi come giochi di strategia, simulazione aziendale e RTS (Real-Time Strategy) sono ritenuti particolarmente utili per acquisire competenze trasferibili nel mondo del lavoro. Nonostante questi dati, solo il 22% dei giovani è convinto che il gaming possa realmente aiutarli a sviluppare competenze lavorative, dimostrando un certo scetticismo rispetto al valore professionale di questa attività.

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