Gli haters online sono probabilmente psicopatici: lo suggeriscono gli studi

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Gli haters online sono probabilmente psicopatici: lo suggeriscono gli studi

| 25/12/2023

Secondo uno studio della rivista Frontiers in Psychology, gli haters online hanno più probabilità di avere tratti psicopatici.

  • Gli haters online sono “coloro che commentano le vicende altrui con frasi offensive e prive di ogni critica costruttiva”
  • Secondo un recente studio pubblicato su Frontiers in Psychology, gli haters hanno “maggiori probabilità di essere psicopatici”
  • La ricerca si è basata su un questionario che chiedeva di commentare le scarse prestazioni degli atleti polacchi ai Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang del 2018
  • Su 94 utenti online, ben 46 hanno espresso commenti di odio
  • La ricerca ha scoperto che non c’è alcun legame tra l’odio online e il narcisismo o una personalità machiavellica

 

Gli haters online sono psicopatici? Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, probabilmente sì. Gli scienziati descrivono gli haters come “persone che postano commenti che esprimono atteggiamenti negativi e offensivi rispetto alle inadeguatezze percepite dagli altri, senza includere alcuna critica costruttiva”.

In quest’ultimo studio, i ricercatori hanno esaminato i commenti di Facebook relativi alle scarse prestazioni degli atleti polacchi ai Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang del 2018. Gli utenti che avevano pubblicato opinioni su questo argomento dovevano rispondere ad alcune domande. I questionari erano stati progettati per rivelare tratti di personalità come la psicopatia, il narcisismo, il machiavellismo, l’invidia, la frustrazione e la soddisfazione della vita.

I risultati dello studio

In totale hanno partecipato 94 utenti di Internet, 46 dei quali hanno inviato commenti di odio. Tra gli esempi di dichiarazioni odiose c’erano: “Scredita il nostro Paese e lo fa con i soldi dei contribuenti, restituiscimi i miei soldi”, e “Rappresentare il nostro Paese in modo così brutto dovrebbe essere proibito”. I partecipanti che non hanno mostrato tendenze psicopatiche, nel frattempo, tendevano ad essere più filosofici e misurati nei loro commenti, postando affermazioni come “Va bene, teniamo le dita incrociate, la prossima volta andrà meglio!”.

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I risultati hanno mostrato che i punteggi più alti nella scala della psicopatia sono stati significativi per la pubblicazione di commenti di odio online; i punteggi più alti nella scala dell’invidia sono stati marginalmente significativi”, hanno dichiarato gli autori dello studio. La ricerca ha scoperto che non c’è alcun legame tra l’odio online e il narcisismo o una personalità machiavellica. L’analisi della psicologia che sta dietro agli haters è ancora in fase iniziale. Tuttavia è evidente che non è una cosa buona pubblicare sui social media commenti su persone che non si conoscono.

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