La lunghezza delle dita dei bambini è un indicatore economico: lo studio

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La lunghezza delle dita dei bambini è un indicatore economico: lo studio

| 03/05/2023
Fonte: Pixabay

Il bizzarro legame tra reddito e lunghezza delle dita

  • Alcuni studi hanno messo in luce il legame tra la lunghezza dell’anulare e i livelli di testosterone ed estrogeni
  • Una ricerca della Swansea University ha approfondito ulteriormente l’argomento
  • Gli scienziati credono che la lunghezza dell’anulare costituisca un indicatore economico
  • In modo del tutto inconscio, durante la gravidanza le donne sarebbero in grado di esercitare delle influenze evolutive sul feto
  • Questo garantirebbe una maggior successo riproduttivo alla prole

 

Già in passato la scienza aveva suggerito che il dito anulare può svelare molto di noi, compresi alcuni tratti della personalità. Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori della Swansea University ha svelato che la lunghezza delle dita dei bambini potrebbe essere correlata al reddito dei genitori. L’ipotesi iniziale degli scienziati era che durante la gravidanza le donne potessero esercitare delle influenze evolutive sul nascituro. In particolare, nelle madri a reddito più elevato i figli maschi hanno un maggior successo riproduttivo rispetto alle femmine. In caso di reddito, inferiore, invece, si verifica esattamente la condizione opposta.

Per testare la propria tesi di ricerca, gli studiosi hanno coinvolto un campione di 250.000 persone di 200 Paesi diversi, chiedendo loro di misurare la lunghezza dell’indice e dell’anulare. I volontari, inoltre, hanno fornito informazioni circa la condizione reddituale dei propri genitori. La ricerca ha messo in luce che i figli nati un famiglie con un reddito superiore alla media avevano entrambi gli anulari più lunghi degli indici. Questa condizione indica un alto livello di testosterone e bassi livelli di estrogeni, ed è associata a un feto mascolinizzato.

Un collegamento tra ormoni, malattie e povertà

Al contrario, i figli nati in una famiglia con un reddito inferiore alla media presentavano entrambi gli indici più lunghi degli anulari. La scienza aveva già collegato questa condizione a un basso livello di testosterone e a un alto tasso di estrogeni, tipica di un feto femminilizzato. John Minning, supervisore dello studio, ha spiegato: “I nostri risultati mostrano che le madri con un reddito elevato possono secernere alti livelli di testosterone rispetto agli estrogeni all’inizio della gravidanza, mascolinizzando così i loro figli maschi e femmine. Al contrario, le donne a basso reddito possono secernere bassi“.

La ricerca, quindi, sembrerebbe suggerire che “i vantaggi dell’alto livello di testosterone per i loro figli superino i suoi svantaggi per le loro figlie. Per le madri a basso reddito, è probabile che il guadagno di forma fisica delle figlie femminizzate superi la perdita di forma fisica dei figli femminizzati“.

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Inoltre, ulteriori approfondimenti permetteranno di capire come i livelli degli ormoni in gravidanza si colleghino all’incidenza delle patologie e influenzino la nostra salute nell’arco della vita. Non a caso, è risaputo che la povertà è strettamente legata a una salute peggiore e, stando alle ricerche, questa condizione potrebbe trasmettersi geneticamente attraverso le generazioni.

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