Sfrutta un bug nella piattaforma di consegna di cibo per mangiare 1.000 pasti gratuiti in due anni

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Sfrutta un bug nella piattaforma di consegna di cibo per mangiare 1.000 pasti gratuiti in due anni

| 15/12/2025
Fonte: Pexels

Il re dei pasti gratis: come un uomo ha mangiato 1.000 volte senza pagare

  • Un uomo disoccupato di Nagoya ha ottenuto più di 1.000 pasti gratuiti sfruttando un bug dell’app Demae-can
  • Ha gestito 124 account falsi registrati con nomi e indirizzi inventati
  • Usava la consegna contactless per poi dichiarare di non aver ricevuto il cibo
  • Il valore totale dei rimborsi supera i 3.7 milioni di yen
  • L’azienda ha introdotto nuovi sistemi antifrode dopo il suo arresto

 

In Giappone, terra di rigore e puntualità, qualcuno ha deciso di mettere alla prova la pazienza delle app di consegna. Per oltre due anni, un 38enne disoccupato di Nagoya ha trasformato il suo smartphone in una mensa aziendale gratuita. Non ha vinto un concorso, non aveva coupon infiniti: ha semplicemente trovato il buco nella rete e ci ha infilato 1.000 pasti.

Il trucco, di per sé, era un classico del “non mi è arrivato niente”. Usava la funzione di consegna senza contatto, ritirava il cibo, poi dichiarava di non averlo mai visto. La piattaforma, diligente e fiduciosa, rimborsava. E lui, soddisfatto, passava allo snack successivo.

Una tecnica elaborata: 124 identità e zero scrupoli

Il sistema però richiedeva più ingegno di quanto sembri. Per evitare che Demae-can mettesse insieme i puntini, l’uomo ha creato 124 account diversi, molti dei quali con nomi inventati e indirizzi fasulli. Non contento, utilizzava anche carte prepagate e disattivava ogni profilo dopo pochi giorni, rendendo il tracciamento quasi impossibile. Un esempio riportato dai media giapponesi è emblematico: in un solo giorno ha ordinato gelato, bentos e bistecche di pollo, ottenendo un rimborso di 16.000 yen dopo aver dichiarato la “misteriosa scomparsa” del pasto.

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Alla fine, la realtà ha presentato il conto. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di frode e ha ammesso di essersi lasciato prendere la mano dal successo delle prime “prove tecniche”. La piattaforma, colpita da oltre 3.7 milioni di yen di danni, ha reagito implementando un sistema di allerta in grado di individuare attività sospette e impedire future maratone gastronomiche non autorizzate. Tra ironia e incredulità, la vicenda mostra come anche i sistemi più evoluti possano essere ingannati da una buona dose di furbizia digitale. Ma soprattutto ricorda che, per quanto un pasto gratuito possa sembrare irresistibile, prima o poi arriva sempre qualcuno a chiedere il conto.

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