Maschere del rimprovero: come venivano punite le donne loquaci

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Maschere del rimprovero: come venivano punite le donne loquaci

| 15/02/2024
Fonte: Wikimedia

Le museruole in ferro per zittire le donne usate nel XVI e XVII secolo

  • In Scozia e in Inghilterra, le donne considerate troppo loquaci e ribelli venivano punite in un modo raccapricciante
  • Le malcapitate erano costrette a indossare una maschera in ferro molto simile a una museruola
  • Il dispositivo impediva loro di parlare e mangiare e le esponeva al rischio di ferirsi
  • Una volta calzate le briglie, venivano fatte sfilare per il paese
  • In questo modo, avrebbero ricordato alle altre donne di restare al proprio posto

 

Tra il XVI e il XVII secolo, in Scozia e in Inghilterra, le donne che – secondo il giudizio degli uomini – parlavano troppo venivano punite con degli strumenti di tortura a dir poco raccapriccianti. Si tratta di quelle conosciute come maschere, o briglie, del rimprovero. La struttura di questi dispositivi ricorda a tutti gli effetti una museruola per cani e, in effetti, aveva la stessa funzione: chiudere la bocca alle malcapitate, impedendo loro di far sentire la propria voce e -metaforicamente- i propri diritti.

Le briglie erano realizzate in ferro e cingevano completamente la testa di chi le calzava, impedendo di parlare e di mangiare. Alcune maschere erano persino dotate di punte sporgenti che inibivano qualsiasi minimo movimento della mascella. Il rischio, infatti, era di perforare la lingua e la bocca andando incontro a dolorose ferite e pericolose infezioni.

Dopo averle indossate, le donne erano costrette a sfilare per la paese

Secondo le ricostruzioni storiche, le prime ad essere costrette a indossare queste briglie furono le donne scozzesi accusate di stregoneria. Più tardi, la punizione venne estesa alle mogli inglesi che adottavano un atteggiamento ritenuto aggressivo e problematico. L’espressione inglese con cui si indicano questi dispositivi, infatti, è scold bridle. La parola arcaica scold, seguita dal termine significante “briglia”, era impiegata proprio per fare riferimento alle donne che osavano ribellarsi ai propri mariti o ad altri uomini.

Come se indossare un dispositivo di tortura simile non fosse sufficiente, la punizione inflitta alle donne prevedeva anche che esse sfilassero per le vie del paese, in modo che tutti le guardassero. Questa pratica, naturalmente, era funzionale a ricordare alle donne come dovevano comportarsi: dimostrarsi mansuete e obbedienti avrebbe risparmiato loro l’umiliazione e il dolore.

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Vi state chiedendo quando, finalmente, sia cessata la terribile usanza delle maschere della tortura? Questi dispositivi rimasero tristemente in voga per più di un secolo. La loro popolarità si estese oltre i confini di Inghilterra e Scozia, giungendo in tutta Europa. Basti pensare, ad esempio, che in Germania le briglie furono utilizzate fino al 1800, estendendone l’impiego anche sul posto di lavoro.

 

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