Quali sono le migliori città in cui vivere in Italia per i giovani?

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Quali sono le migliori città in cui vivere in Italia per i giovani?

| 30/06/2023
Fonte: Pexels

Secondo una classifica i migliori luoghi in cui vivere per i giovani sono i piccoli centri

  • I giovani spesso si trasferiscono per lavoro o per cercare nuove “opportunità”
  • Il Sole 24 Ore ha stilato una classifica delle migliori città in cui vivere
  • Tra queste ci sono Piacenza, Ferrara, Ravenna, Vercelli e Cremona
  • Si preferisce spostarsi in piccoli centri piuttosto che in grandi metropoli
  • Qui il costo della vita è più basso ed è più semplice trovare un’occupazione

 

Giovane è speso sinonimo di “vitale”, attivo e pronto al cambiamento. È infatti, quella dei ragazzi la fascia di popolazione più propensa agli spostamenti, e in alcuni casi a trasferirsi completamente fino a cambiare vita. Ma quali sono le città a portata di giovane che più si adattano alle loro esigenze? Secondo la classifica del Sole 24 Ore di tipo qualitativo, volta quindi a misurare la qualità della vita, nella top 5 ci sono: Piacenza, Ferrara, Ravenna, Vercelli e Cremona.

Piccoli centri dunque, che a differenza delle grandi città come Milano o Roma, rispondono maggiormente alle richieste delle nuove generazioni, Tra i “punti di forza” delle cittadine più piccole troviamo: il costo della vita, gli affitti, la facilità di trovare lavoro o la presenza nei dintorni di attività ludiche. Infatti, queste cinque città menzionate sopra, sembrerebbero offrire tutto ciò che un giovane che inizia una nuova vita possa desiderare: facilità di accesso, costi alla mano e divertimento.

Perché i giovani d’oggi si trasferiscono con molta più facilità?

Ma perché i giovani d’oggi sono così propensi a cambiare residenza? Una delle principali ragioni è il desiderio di “uscire dagli schemi” e dalla routine che si è condotta fino a quel momento. La patria d’origine, infatti, resterà sempre nel cuore di un “fuori sede”, che tuttavia è stato spinto ad “emigrare” dal desiderio di trovare alternative a ciò che poteva offrirgli il suo territorio. Molti altri giovani, invece, lo fanno per migliorare la loro qualità di vita, abbattere i costi e, soprattutto, sfruttare meglio l’eventualità di lavorare in smart.

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Se un tempo eravamo molto legati al luogo di lavoro, oggi le esigenze sono cambiate. Il contratto influenzava al 90% la scelta della città in cui si decideva di andare ad abitare. Ma, adesso i datori di lavoro hanno compreso che, per tantissime mansioni, è possibile mantenere un rapporto lavorativo a distanza e, quindi, i giovani migrano principalmente in città di provincia dove si vive bene e, per l’appunto, si può lavorare in tranquillità.

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