Dà ai dipendenti nuove regole per la pausa pranzo: la vendetta di uno di loro è da manuale

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Dà ai dipendenti nuove regole per la pausa pranzo: la vendetta di uno di loro è da manuale

| 15/05/2023
Fonte: Pexels

Un lavoratore ha trovato un modo geniale per far rimpiangere al nuovo manager i suoi rigidi orari per la pausa pranzo

  • Un utente di Reddit ha raccontato quanto accaduto nel suo vecchio posto di lavoro
  • Ad un certo punto è arrivato un nuovo manager che ha imposto rigide regole per la pausa pranzo
  • Prima i dipendenti la facevano a loro piacimento, purché non fosse più lunga di un’ora
  • Così l’uomo ha iniziato a programmare ‘casualmente’ riunioni, chiamate e compiti durante la pausa pranzo in modo che la pausa pranzo venisse considerata straordinario
  • Alla fine il manager ha ceduto e ha eliminato il suo rigido programma di pausa pranzo

 

Una persona ha condiviso un episodio accaduto nel suo ex posto di lavoro, gestito da un capo che era la definizione di “micromanager”. In un post su Reddit, ha spiegato come il nuovo manager Dave sia intervenuto per guidare il team. A quanto pare, Dave era seriamente contrariato dal fatto che i dipendenti si prendessero la pausa pranzo a loro piacimento, purché non fosse più lunga di un’ora e il loro lavoro lo permettesse. Ha narrato: “In questo lavoro, avevamo un’ora per il pranzo, ma la sala pausa era piccola, quindi le persone di solito scaglionavano le loro pause pranzo. Era una regola tacita: finché non ci si prendeva più di un’ora e il lavoro non ne risentiva, non importava a nessuno quando si andava a pranzo. Questo fino a quando il nostro nuovo manager, chiamiamolo Dave, non è intervenuto”.

Ha poi proseguito: “Ha voluto controllare quando tutti facevano la pausa pranzo. Ha creato un programma rigoroso, assegnando a ogni persona una specifica ora di pranzo. L’ora che mi era stata assegnata si trovava proprio nel mezzo della mia parte più produttiva della giornata, il che era molto frustrante. Ha deciso di seguire il nuovo orario per il pranzo, ma anche di sfruttare appieno i miei diritti di dipendente. La nostra politica aziendale prevedeva che qualsiasi lavoro svolto durante la pausa pranzo fosse considerato straordinario e dovesse essere compensato”.

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Il suo piano diabolico ha funzionato

E da lì è iniziata la sua “vendetta”: “Così ho iniziato a programmare ‘casualmente’ riunioni, chiamate e compiti durante la pausa pranzo, assicurandomi di documentare meticolosamente ogni minuto di lavoro svolto. Poi, alla fine della settimana, presentavo a Dave un rapporto dettagliato sugli straordinari, mostrandogli tutto il lavoro extra svolto durante la pausa pranzo. Dave era furioso, ma non poteva negare le mie richieste di straordinari senza violare la politica aziendale”. Alla fine l’uomo è riuscito a ottenere quello che voleva: “Dopo alcune settimane in cui mi pagavano un extra per un lavoro che avrei fatto volentieri durante il mio orario normale, Dave ha eliminato il suo rigido programma di pausa pranzo e ci ha lasciato tornare al nostro vecchio sistema”. Insomma, chi la dura la vince.

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