Perché ci specchiamo? Risponde la scienza

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Perché ci specchiamo? Risponde la scienza

| 15/07/2023
Fonte: Pixabay

Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?

  • Secondo uno studio, le persone trascorrono un sesto della propria vita a occuparsi della loro immagine
  • Non a caso, spesso ci specchiamo per trovare conferma sul nostro aspetto fisico
  • Eppure, questo atto serve a molto di più
  • Infatti, rimirarci allo specchio è un vero e proprio processo di costruzione dell’identità
  • Spesso le persone avvertono un divario tra l’immagine esterna vista dagli altri e la loro percezione interiore

 

Lo facciamo a lungo, più volte al giorno e (a volte) ci dà estrema soddisfazione. Di cosa stiamo parlando? Dell’abitudine di specchiarci, naturalmente. Perché non possiamo fare a meno di guardare la nostra immagine riflessa? Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Evolution e Human Behaviour, lo facciamo per trovare conferma e rassicurazione sul nostro aspetto fisico.

Del resto, l’apparenza non è affatto una questione di poco conto. Infatti, si stima che le persone trascorrano un sesto della propria vita a occuparsi della loro immagine. Sappiamo bene, infatti, che essere belli apporta numerosi vantaggi. Gli studi, ad esempio, hanno scoperto che gli studenti con i tratti del viso regolari vengono ritenuti più diligenti e meritevoli dai professori. Senza contare, poi, che l’avvenenza è associata ad avanzamenti di carriera.

Specchiarsi come atto di costruzione dell’identità

Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che non sempre l’immagine che abbiamo di noi stessi coincide con ciò che vedono gli altri. Secondo Giovanni Stanghellini, docente di psicologia dinamica all’Università di Chieti, abbiamo due corpi: “Il primo è quello che sentiamo, ovvero la nostra “carne”, ne percepiamo lo stato (di benessere o meno), la posizione nello spazio ecc.; il secondo è quello che vediamo quando ci riflettiamo in uno specchio, o nell’acqua, o in una superficie di metallo.

Nel primo caso di solito diciamo (e soprattutto pensiamo) “questo corpo”, nel secondo invece “quel corpo”. È una differenza fondamentale: vedersi da fuori, come un oggetto tra gli altri oggetti, porta a cogliere caratteristiche e difetti di cui “da dentro” non potremmo accorgerci“.

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Non solo aspetto fisico: nel corso dei loro studi, gli scienziati hanno scoperto che l’atto di specchiarsi è fondamentale per il processo di costruzione del sé. Infatti, “per la nostra cultura, persona e corpo non sono la stessa cosa: il secondo è come un “attributo” della prima e quindi è qualcosa che possiamo cambiare“. E voi, quanto tempo trascorrete davanti allo specchio?

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