Perché si fanno i regali? Un esperto spiega questa antica usanza

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Perché si fanno i regali? Un esperto spiega questa antica usanza

| 17/12/2023
Fonte: Pixabay

Da millenni in ogni cultura del mondo le persone si scambiano doni in occasioni di ricorrenze o festività

  • In ogni cultura le festività sono celebrate scambiandosi dei regali
  • Fare i regali è un’usanza che è sempre esistita nei millenni e ci sono molteplici interpretazioni
  • Per le religioni il dono esprime valori morali come l’amore, la gentilezza, la gratitudine
  • In filosofia fare un regalo significa mostrare altruismo
  • La reciprocità è ciò che rende unici i regali, costruisce e mantiene le relazioni tra le persone

 

Ogni ricorrenza che si rispetti non può essere tale senza fare o ricevere un regalo. Che siano le feste di Natale o un compleanno o un anniversario, ogni evento va celebrato degnamente con un dono.

Il piacere di fare un regalo

Fare regali è una parte curiosa e centrale dell’essere umano. Ma perché le persone consegnano qualcosa di prezioso agli altri? L’antropologo Chip Colwell, professore associato di antropologia all’università del Colorado Denver, ha fatto una ricerca in merito fornendo alcune risposte.

Fare i regali è un’usanza che è sempre esistita nei millenni e in ogni cultura conosciuta al mondo. Le interpretazioni sul fare o ricevere un dono sono diverse. «Indubbiamente i regali servono a molti scopi» ha affermato Colwell. «Secondo la psicologia fare un regalo è associato ad un piacere intrinseco della persona. Per le religioni, come Cattolicesimo, Buddismo e Islam, il dono esprime valori morali come l’amore, la gentilezza, la gratitudine. I filosofi, da Seneca a Friedrich Nietzsche, consideravano il dono come la migliore dimostrazione di altruismo. Non c’è da meravigliarsi che i regali siano una parte centrale di Hanukkah (festività ebraica), Kwanzaa (una ricorrenza popolare nella cultura afroamericana), Natale e altre feste invernali».

La reciprocità del dono

«Ma di tutte le spiegazioni sul perché le persone fanno regali, quella che trovo più convincente è stata offerta nel 1925 da un antropologo francese di nome Marcel Mauss» ha aggiunto Colwell.

Come molti antropologi, Mauss era sconcertato dalle società in cui i doni venivano elargiti in modo stravagante. Ad esempio, lungo la costa nordoccidentale del Canada e degli Stati Uniti, le popolazioni indigene celebravano feste che duravano più giorni (potlatch) in cui si regalavano un numero esagerato di cose. Mauss vedeva nei potlach una forma estrema del regalo, in cui si davano via beni che avrebbero avuto più senso tenere per sé dal punto di vista economico ed evolutivo.

«Mauss osservò che i doni creano tre azioni separate ma inestricabilmente legate. I regali vengono dati, ricevuti e ricambiati» spiega Colwell. «Il primo atto del donare stabilisce le virtù di chi dona. Esprime la propria generosità, gentilezza e onore. L’atto di ricevere il dono, a sua volta, mostra la volontà di una persona di essere onorata. Questo è un modo per il ricevente di mostrare la propria generosità, di essere disposto ad accettare ciò che gli è stato offerto. La terza componente del dono è la reciprocità, la restituzione in natura di ciò che è stato donato per primo. In sostanza, ci si aspetta ora che la persona che ha ricevuto il dono, implicitamente o esplicitamente, restituisca il dono al donatore originale».

Il ciclo di dare e ricevere

Quando la prima persona ottiene qualcosa, deve restituire un altro regalo alla persona che gli ha dato il regalo. In questo modo, donare diventa un ciclo infinito di dare e ricevere.

La reciprocità è ciò che rende unici i regali. A differenza dell’acquisto di qualcosa in un negozio, in cui lo scambio termina quando il denaro viene scambiato con beni, fare regali costruisce e sostiene le relazioni. La relazione tra chi dà e chi riceve il dono è legata alla moralità. Fare regali è un’espressione di equità perché ogni regalo ha generalmente un valore uguale o maggiore rispetto a quello che è stato dato in precedenza. Donare è un’espressione di rispetto perché mostra la volontà di onorare l’altra persona.

Questi nobili concetti si sono persi nell’era consumistica, quando spesso si fanno regali in un’ottica di sovrabbondanza e, soprattutto durante le feste di Natale, molti regali ricevuti vengono buttati via.

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Da un lato, facendo regali ci si impegna in un comportamento antico che ci rende umani facendo crescere e sostenendo le nostre relazioni. D’altro canto, sembra che alcune società utilizzino le festività natalizie come scusa solo per consumare sempre di più. Quanto più significativo e personale è il regalo, tanto maggiore è il rispetto e l’onore mostrati. Un regalo veramente premuroso ha molte meno probabilità di finire in una discarica.

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