Perché gli uomini si toccano spesso le parti intime?

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Perché gli uomini si toccano spesso le parti intime?

| 13/11/2023
Fonte: Pexels

Le motivazioni dietro questo gesto sono molteplici

  • Gli uomini si toccano spesso le parti intime per diverse ragioni, come l’effetto calmante ed antiansia derivante dalla stimolazione fisica leggera
  • Il gesto potrebbe avere una componente difensiva, con gli uomini che inconsciamente proteggono quella zona delicata
  • In alcuni casi, toccarsi le parti intime potrebbe servire affermare il dominio psicologico di un uomo
  • Questo comportamento può essere fonte di imbarazzo sia per chi lo compie che per chi lo osserva
  • Secondo la psicoterapia, riconoscere e affrontare questa abitudine è il primo passo per superarla, specialmente per coloro i quali sono insicuri sulla propria mascolinità

 

Gli uomini si toccano le parti intime in media da 23 a 30 volte al giorno, ma per quale motivo arrivano a fare questo gesto? Escludendo atti poco cortesi, le ragioni dietro questa abitudine variano dai pantaloni troppo stretti all’idea di rafforzare la mascolinità. Mentre il gesto potrebbe sembrare legato a connessioni intime, uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology suggerisce che ha una componente antistress. Il tocco fisico leggero stimola infatti il rilascio di ossitocina nel cervello, un neuropeptide che aiuta a regolare l’umore, offrendo agli uomini un effetto calmante e antiansia, specialmente in situazioni stressanti.

In alcuni casi, il gesto potrebbe avere una componente difensiva. Secondo la psicologa comportamentale Vanessa Van Edwards, gli uomini tendono inconsciamente a proteggere la loro zona più delicata in determinati momenti. Inoltre, il medico Rob Kominiarek suggerisce che toccarsi le parti intime potrebbe servire affermare il dominio psicologico di un uomo. Tuttavia questo gesto può essere fonte di imbarazzo sia per chi lo osserva che per chi lo compie inconsapevolmente con frequenza.

Può essere associato all’insicurezza

Nella psicoterapia, si insegna ai pazienti di riconoscere questo comportamento come primo passo per superare l’abitudine. Secondo il ricercatore Andras Colto dell’istituto NUI Galway, questo fenomeno potrebbe anche essere associato a una concezione tossica di mascolinità, portando alcuni uomini, soprattutto quelli insicuri sulla propria virilità, a provare ansia che cercano di placare attraverso il rilascio di ossitocina.

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Ha spiegato, associando il presente fenomeno a una certa idea tossica di mascolinità: “In psicoterapia, insegniamo ai pazienti alle prese con un’abitudine così tenace a riconoscerla quando lo stanno facendo, perché questo è il primo passo per vincere tale abitudine. Alcuni uomini, specialmente quelli che sono insicuri riguardo alla propria mascolinità, o quelli che si sentono messi sotto pressione da aspettative non realistiche su come dovrebbero comportarsi per essere considerati sufficientemente virili, potrebbero provare una terribile ansia”.

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