Fare un pisolino fa bene al cervello: lo studio

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Fare un pisolino fa bene al cervello: lo studio

| 20/10/2023
Fonte: Pxhere

Tutti i motivi per cui dovremmo schiacciare un pisolino pomeridiano

  • Se dopo pranzo vi impegnate con tutte le vostre forze per non cedere alla tentazione di schiacciare un pisolino, vi sbagliate di grosso
  • La scienza, infatti, ha scoperto che i sonnellini pomeridiani fanno bene alla salute
  • Chi riposa meno di mezz’ora dimostra migliori performance cognitive
  • Il pisolino fa bene alla memoria, al linguaggio e all’agilità mentale
  • Gli effetti benefici del sonnellino pomeridiano sono particolarmente evidenti nel caso delle persone con più di 60 anni
  • Attenzione, però, a non esagerare: riposi lunghi e troppo frequenti sono associati a scarse funzioni cognitive

 

Credete che il pisolino sia roba da bambini e reputate di non avere tempo da dedicargli? Vi sbagliate di grosso: la scienza, infatti, ha dimostrato che un sonnellino di meno di 30 minuti esercita una serie di effetti positivi sul cervello. La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica General Psychiatry, infatti, ha messo in luce che dormire durante il pomeriggio migliora l’agilità mentale, il linguaggio e la memoria operativa.

Questa abitudine, in particolare, si rivela decisamente benefica per gli over 60. Per verificare la propria ipotesi di ricerca, gli studiosi hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato più di 2.000 ultrasessantenni. Coloro che dichiaravano di schiacciare un pisolino pomeridiano hanno ottenuto performance cognitive molto più soddisfacenti rispetto a chi riposava solo di notte. Un altro incredibile effetto positivo del sonnellino? La ricerca ha dimostrato che si tratta di una buona abitudine che riduce il livello di trigliceridi, abbassando il rischio di malattie cardiocircolatorie.

Attenzione a non esagerare

Nonostante i benefici del pisolino pomeridiano, gli autori dello studio raccomandano di non esagerare: è bene evitare di riposare a lungo e troppo frequentemente nel corso del pomeriggio.

Il rischio, infatti, è quello di alterare il ritmo sonno-veglia, compromettendo la qualità del risposo notturno. Questo avrebbe l’effetto controproducente di esporci all’insorgenza di disturbi del sonno come risvegli frequenti, difficoltà ad addormentarsi e insonnia.

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Senza contare, poi, che come spiegato dagli autori della ricerca “Riposini lunghi e molto frequenti sono stati associati a scarse funzioni cognitive. Al contrario, riposini brevi (meno di 30 minuti) e frequenti (quattro volte a settimana) sono stati associati con una diminuzione dell’84% del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer”. E voi, appartenete al team pisolino pomeridiano o a quello che promuove in via esclusiva il riposo notturno?

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