I polpi usano i microbi per “assaggiare” l’ambiente circostante con i tentacoli

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I polpi usano i microbi per “assaggiare” l’ambiente circostante con i tentacoli

| 25/08/2025
Fonte: Pexels

La scienza scopre che i polpi “assaggiano” il mondo grazie ai batteri

  • I polpi hanno la maggior parte dei neuroni nei tentacoli, non nel cervello
  • Ogni braccio può prendere decisioni autonome
  • I tentacoli “assaggiano” l’ambiente rilevando segnali chimici
  • Alcuni microbi attivano specifici recettori dei polpi
  • Questo sistema aiuta a distinguere tra cibo fresco e uova da proteggere

 

Pensavi che il cervello fosse il centro del comando? I polpi ti smentiscono in un attimo. La maggior parte dei loro neuroni non si trova nella testa, ma nei tentacoli. Sì, esatto: i loro otto bracci sono praticamente dei cervelli autonomi in miniatura, capaci di esplorare, analizzare e… prendere decisioni, senza disturbare la direzione centrale.

E non si tratta solo di muoversi con grazia acquatica o mimetizzarsi meglio di un illusionista: questi tentacoli possono “assaggiare” l’ambiente. Non nel senso umano del termine, con forchetta e coltello, ma grazie a recettori sensibili ai segnali chimici rilasciati da minuscoli abitanti invisibili: i microbi.

Polpi e tentacoli intelligenti: il cervello è sopravvalutato

Un nuovo studio pubblicato su Cell ha scoperto che questi recettori, situati nei famosi tentacoli, sono in grado di interpretare le molecole rilasciate dai microbi che popolano ogni superficie marina. In pratica, i polpi leggono i segnali invisibili come se fossero un menu chimico.

Alcuni di questi microbi si trovano soprattutto su cibo andato a male o uova non più vitali. Il che, tradotto in linguaggio polpo, significa: “lascia perdere questo granchio marcio” oppure “queste uova non valgono la fatica”. Un sistema sofisticato che permette di risparmiare tempo, energia e, perché no, anche qualche indigesto mal di pancia.

Il polpo non sbaglia un colpo: assaggia con giudizio

Ma non finisce qui. I ricercatori hanno identificato esattamente quali molecole microbiche attivano i recettori, e con quale effetto. Alcune molecole dicono “proteggi questo”, altre “scappa subito”. Tutto dipende dalla loro struttura chimica e da come interagiscono con i canali ionici nei recettori.

In pratica, lo stesso recettore può avere reazioni diverse a seconda del tipo di microbo che incontra. È come se il tentacolo fosse dotato di una raffinata intelligenza biochimica, capace di tradurre messaggi batterici in comportamenti concreti, dal nutrirsi alla cura delle uova.

Tentacoli in ascolto: la microbiologia sensoriale

Il microbioma, in questo contesto, agisce come un traduttore simultaneo tra il mondo invisibile e quello animale. Il risultato? Il polpo sa perfettamente se sta toccando un pasto succulento o una fregatura galleggiante.

E se ti stai chiedendo se tutto questo riguarda solo i polpi, la risposta è: probabilmente no. Questo tipo di comunicazione tra microbi e animali potrebbe essere molto più diffuso di quanto pensiamo. Anzi, potrebbe essere un meccanismo antico, presente fin dalle prime forme di vita multicellulari.

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Un nuovo modo di sentire il mondo

La scoperta non ci dice solo qualcosa di curioso sul comportamento dei polpi. Svela un modo inedito con cui gli animali percepiscono il mondo: attraverso i segnali chimici dei microbi. Un sistema raffinato, silenzioso e molto efficiente, che permette decisioni rapide e precise, senza bisogno di troppe sinapsi centrali. D’altronde, quando hai otto cervelli autonomi e un esercito di batteri al servizio della tua percezione, puoi anche permetterti il lusso di lasciare il pensiero profondo… agli altri.

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