Pessimisti, malinconici e sempre arrabbiati: il ritratto degli italiani di oggi

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Pessimisti, malinconici e sempre arrabbiati: il ritratto degli italiani di oggi

| 31/12/2023
Fonte: Pxhere

L’Italia è “un paese che vive in uno stato di latenza

  • Il cinquantaseiesimo Rapporto Censis ha esaminato la situazione sociale dell’Italia
  • Il quadro che ne è uscito è davvero drammatico
  • Gli italiani sono arrabbiati, pessimisti e spaventati
  • In soli tre anni abbiamo fronteggiato ben quattro profonde crisi
  • Ora le persone hanno paura dello scoppio di un conflitto mondiale, dell’uso di armi biologiche e delle catastrofi ambientali

 

Il ritratto degli italiani di oggi è decisamente poco edificante. A sostenerlo, è il cinquantaseiesimo Rapporto Censis, finalizzato a delineare la situazione sociale del nostro Paese. Il quadro che ne esce? A dir poco drammatico: si parla di un popolo pessimista, triste e costantemente arrabbiato.

L’Italia viene descritta come “un paese che vive in uno stato di latenza“: non solo non c’è crescita, ma abbiamo persino paura di guardare al futuro. Del resto, si tratta di un timore più che giustificabile. In soli tre anni, abbiamo vissuto crisi profondissime: la pandemia, l’aumento del costo della vita, la guerra in Ucraina e il caro bollette. Per questo, gli italiani sono tutt’altro che ottimisti: il 92,7% della popolazione, infatti, ritiene che l’impennata dell’inflazione durerà a lungo. Senza contare, poi, che quasi il 70% delle persone teme che la propria qualità della vita si abbasserà. Del resto, il il 64,4% degli italiani sta già mettendo mano ai propri risparmi per fronteggiare l’inflazione.

Un popolo impaurito e inerme

Va da sé, dunque, che la diretta conseguenza di questa condizione di timore e precarietà scatenino un’ondata di rabbia e frustrazione sociale. Questo furore, tuttavia, non si riverbera nelle piazze, con proteste e manifestazioni. Secondo il Rapporto Censis, infatti, gli italiani preferiscono esternare il proprio livore al bar o sui social.

Il vero problema, allora, è che forse ci sentiamo impotenti. Come si legge nel rapporto, “È la malinconia a definire oggi il carattere degli italiani, il sentimento proprio del nichilismo dei nostri tempi“. Insomma, ci sentiamo spaventati e inermi difronte alla possibilità che le nostre peggiori paure diventino realtà.

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Del resto, il 61,1% degli italiani teme che possa scoppiare un confitto mondiale e che l’Italia possa prendere parte alla guerra. Senza contare, poi, che il 45% della popolazione teme la crisi economica, il 37,7% la comparsa di minacce biologiche e nuovi virus letali e il 24,5% ha paura di eventi atmosferici catastrofici, esito dei cambiamenti climatici. E voi, vi ritrovate in questo ritratto desolante?

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