Roma, arriva il bagno pubblico completamente trasparente

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Roma, arriva il bagno pubblico completamente trasparente

| 06/07/2024
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Don’t miss a sec“: un’opera che fa riflettere sul confine tra pubblico e privato

  • Il Maxxi di Roma è il primo museo nazionale di arte contemporanea
  • Una recente installazione ha suscitato la curiosità di molti
  • Si tratta di “Don’t miss a sec“, un cubo di specchi che cela al suo interno un bagno pubblico
  • I visitatori possono usare la toilette avendo la sensazione di essere visibili da chiunque passi per strada
  • Con quest’opera, Monica Bonvicini ha voluto proporre una riflessione sul rapporto tra esibizione e riservatezza al giorno d’oggi

 

Avete mai espletato i vostri bisogni sentendovi addosso gli occhi di tutti? Per sperimentare questa sensazione, vi basta visitare Maxxi, il primo museo italiano dedicato alla creatività contemporanea. Qui troverete un’opera davvero peculiare, realizzata da Monica Bonvicini. Si tratta di “Don’t miss a sec“, un’installazione tanto banale all’esterno, quanto sorprendente all’interno.

Se da fuori, infatti, appare come un semplice cubo di specchi, dentro nasconde un bagno, completo di wc e perfettamente funzionante. I visitatori, dunque, possono utilizzare la toilette avendo la sensazione che chiunque passi per strada possa guardarli, pur avendo la garanzia che la loro privacy è assolutamente tutelata. Vi state chiedendo quale sia il messaggio dell’opera? L’artista ha voluto proporre una riflessione decisamente atipica sui concetti di trasparenza e intimità, al fine di stimolare il dibattito su come il rapporto tra interno ed esterno, e quindi tra riservatezza ed esibizione, sia concepito e vissuto nella società contemporanea.

L’opera di Bonvicini ha suscitato reazioni contrastanti

Vista l’originalità dell’installazione, in breve tempo “Don’t miss a sec” ha suscitato la curiosità dei visitatori e dei media. In molti si sono recati al Maxxi di Roma, in via Guido Reni 4a, per vivere sulla propria pelle questa esperienza d’impatto.

Molti che hanno usufruito della toilette hanno dichiarato di aver provato un forte senso di disagio derivante dalla possibilità di osservare chi si trovava all’esterno della struttura.

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Del resto, le reazoni delle persone all’opera di Bonvicini sono state contrastanti. Da un lato, c’è chi ha lodato l’artista per la creatività e l’originalità con cui ha messo in discussione le norme sociali. Non sono mancati, però, coloro che hanno espresso sconcerto e inquietudine per l’installazione realizzata. E voi, cosa ne pensate? Scegliereste di entrare all’interno della struttura per immergervi in questa esperienza più unica che rara?

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