Fantasmi a Roma, i misteri della Città Eterna

Ilaria Pagliaro

Fantasmi a Roma, i misteri della Città Eterna

| 10/07/2020

Beatrice Cenci

Beatrice Cenci è il fantasma più famoso di Roma. Si dice che ogni anno – nella notte tra il 10 e l’11 settembre – sia possibile vedere il suo spirito vagare su Ponte Sant’Angelo, luogo e data in cui la povera fanciulla ha incontrato la morte. La sua storia è molto triste: Beatrice Cenci era figlia di Francesco Cenci, nobile romano vissuto nella seconda metà del 1500. Uomo orribile, fece subire all’allora quindicenne Beatrice gli abusi più indicibili per molti anni. Arrivò a rinchiudere la fanciulla nel castello del Cicolano, assieme alla sua seconda moglie. All’età di 22 anni, Beatrice – esasperata dalle continue sevizie – chiese aiuto ai suoi fratelli per uccidere il padre. Il 9 settembre del 1598 la famiglia organizzò l’omicidio piantando un chiodo nel cranio di Francesco Cenci, sorprendendolo nel sonno.

Roma Beatrice Cenci

Fonte: Wikimedia

Gettarono il corpo nell’orto e giustificarono le lenzuola sporche di sangue con il ciclo mestruale di Beatrice. Sfortunatamente, le indagini portarono alla verità. Sia i fratelli, sia Beatrice furono arrestati, torturati e condannati a morte per l’omicidio commesso. La fanciulla fu condannata alla decapitazione nella piazza di Castel Sant’Angelo. Da quel giorno, ogni anniversario, l’anima triste e inquieta di Beatrice Cenci si rivela sul ponte Sant’Angelo. Sembra che la giovane vaghi malinconica vestita in abito turchese, un mantello argentato sulle spalle e con la testa mozzata tra le mani.

Fantasmi a Roma Ponte Sant'Angelo

Fonte: Pixabay

Salutata la triste Beatrice, possiamo dirigerci verso Piazza San Pietro. 

Giulio Cesare

La piazza simbolo del Cattolicesimo per antonomasia, ospita lo spettro di Giulio Cesare che, di tanto in tanto, si aggira proprio nei pressi di Piazza San Pietro. Prima di diventare la sede della Basilica più famosa al mondo, in questa zona sorgeva il Circo di Nerone, destinato ai tipici combattimenti tra i gladiatori e voluto dall’imperatore Caligola.

Al centro del Circo, vi era un obelisco egiziano di granito rosso, che tendeva a sgretolarsi. Ad oggi possiamo ammirare solo 25 dei suoi 52 metri originari d’altezza. Sulla sua cima, era posto un globo dorato, all’interno del quale si diceva che fossero custodite le ceneri e l’anima di Giulio Cesare. Verso la fine del 1500, Papa Sisto V ordinò di aprire il globo e sostituirlo con un crocifisso. Al suo interno non trovò nulla, ma si racconta che da quel momento l’anima di Cesare fu finalmente libera di vagare per le vie della sua amata Roma, partendo dal luogo in cui fu liberato dopo secoli.

Fantasmi a Roma San Pietro

Fonte: Pixabay

Terminiamo il tour dirigendoci sul Ponte Sisto, per conoscere le gesta di Donna Olimpia Maidalchini.

Donna Olimpia Maidalchini

Fu una delle figure più chiacchierate della storia di Roma nel XVII secolo. Figlia del capitano Sforza Maidalchini, appaltatore viterbese, Olimpia riuscì a rifiutare il velo monacale imposto dalla sua famiglia e si sposò giovanissima con il facoltoso borghese Paolo Nini. L’uomo la lasciò vedova e ricca dopo soli tre anni. Legandosi in seconde nozze con Pamphilio Pamphili, riuscì ad entrare nella nobiltà romana. Inoltre, con l’elezione pontificia del cognato Giovanni Battista Pamphili, acquisì una ricchezza e un’influenza tale da guadagnarsi il soprannome ironico di “papessa“.

Ancora molto giovane e piuttosto avvenente, Olimpia imparò fin da subito l’arte dell’avidità e l’abilità nel gestire le sue ricchezze. Poco amata dal popolo romano, molti credettero che fu responsabile della morte del suo secondo marito Pamphilio nel 1639. In seguito, Olimpia ricevette dal cognato papa Innocenzo X il titolo di di principessa di San Martino al Cimino nel 1645. Alla morte del papa, il 7 gennaio 1655, la leggenda vuole che Olimpia prese due casse piene d’oro da sotto il letto papale e si ritirò nella sua tenuta. Rimase lì fino alla sua morte, avvenuta a causa della peste nel 1657. Da allora, ogni notte del 7 gennaio una carrozza infuocata corre da Piazza Navona a Ponte Sisto. In molti credono che chi si imbatte nello spirito di Donna Olimpia possa avere vita breve. Alcune persone che si sono trovate sul Ponte Sisto nella notte maledetta hanno affermato di udire le ruote di una carrozza e la risata diabolica della nobildonna tanto detestata dagli abitanti di Roma.

Fantasmi a Roma Ponte Sisto

Fonte: Pixabay

logo-img
La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
Chiedi la correzione di questo articoloValuta il titolo di questa notizia
Copyright © 2018 - Commenti Memorabili srl
P. IVA 11414940012

digitrend developed by Digitrend