“Memorabile” figuraccia: scappano senza pagare il conto, ma dimenticano il cellulare sul tavolo

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“Memorabile” figuraccia: scappano senza pagare il conto, ma dimenticano il cellulare sul tavolo

| 22/08/2023
Fonte: Pexels

A Scilla quattro persone hanno provato a fare i furbi

  • A Scilla, in provincia di Reggio Calabria, un gruppo di quattro persone ha pranzato al ristorante e poi si è dileguato senza pagare il conto
  • Tuttavia uno dei quattro si è dimenticato il cellulare sul tavolo e è stato costretto a tornare indietro per riprenderlo
  • Il proprietario del wine bar ha raccontato l’episodio su Facebook
  • Il ristoratore ha deciso di non fare nulla e lasciar perdere
  • Del resto i responsabili si sono più volte scusati e hanno pagato il dovuto

 

È un grande classico, di cui a farne le spese sono solitamente i ristoratori (o gli albergatori): pranzare o cenare e scappare senza pagare il conto. Tuttavia a volte c’è anche chi torna indietro e chiede scusa, ma non certo per un’improvvisa redenzione, anzi. Diciamo che in questo caso gli scrocconi hanno fatto una gran figura di …. Ma vediamo cos’è accaduto. Ci troviamo a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, dove un gruppo di quattro persone, dopo aver pranzato al ristorante, si è dileguato senza pagare il conto. Una scena, purtroppo, già vista più volte nel corso dell’estate.

Peccato, però, che uno dei quattro abbia commesso un errore imperdonabile nel 2023: si fosse dimenticato il cellulare sul tavolo. E così si è visto costretto a tornare indietro a riprenderlo. A raccontare il tutto è stato proprio il proprietario del wine bar in questione, il “Casa Vela”, su Facebook. Francesco Praticò ha scritto: “Oggi scena bellissima. Un gruppo di quattro persone sui 35-40 anni si siede, consuma il pranzo e furbescamente, nella confusione, pensa bene di andarsene senza pagare. Peccato però che uno di loro dimentica il cellulare sul tavolo: sono tornati dopo 45 minuti con la coda tra le gambe scusandosi per la figura di m…”.

Il proprietario del telefono continuava a chiedere perdono a testa bassa

Il ristoratore, intervistato successivamente, ha poi aggiunto: “Non abbiamo detto nulla, in questi casi meglio lasciar perdere. Anche perché il proprietario del telefono, che continuava a chiedere perdono a testa bassa, a quel punto non vedeva l’ora di pagare e andare via. Evidentemente hanno fatto due più due: consapevoli che tramite il dispositivo sarebbero stati identificati facilmente, hanno ritenuto fosse il caso di tornare per saldare il dovuto”.

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Anche perché il conto da pagare non era poi questa enormità: 103 euro, circa 25 a testa. Probabilmente non ne valeva nemmeno la pena, specie per com’è finita. Ma a quanto pare: “Volevano solo provare l’adrenalina di infrangere la legge, ma io credo che nella vita ci voglia rispetto: è stato un gesto stupido e immaturo”.

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