Una spada nella roccia trovata in fondo al lago di Garda

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Una spada nella roccia trovata in fondo al lago di Garda

| 26/11/2023
Fonte: Facebook

Tre sub hanno visto e recuperato il reperto incastrato tra le rocce sul fondale del lago, a 25 metri di profondità

  • Tre subacquei durante un’immersione nel lago di Garda hanno trovato sul fondo una spada incastrata tra le rocce
  • Il reperto è stato recuperato e portato in superficie
  • La spada è lunga 46 centimetri e risale all’età del Bronzo
  • La collocazione sul fondo del lago sarebbe da ricondurre ad una deposizione votiva secondo l’usanza dell’epoca
  • Il reperto sarà sottoposto a restauro per bloccare la corrosione del metallo

 

Un gruppo di sub ha trovato la scorsa estate una spada nel fondale del lago di Garda, a 25 metri di profondità. La lama era quasi interamente incastrata tra le rocce tanto che emergeva all’esterno solo la punta. La particolarità è stata però notata dai tre subacquei Tobia Cigagna, Leonardo Bonvissuto e Federico Gugole che si sono avvicinati e hanno recuperato l’oggetto, riportandolo in superficie.

Una deposizione votiva sul fondo del lago

La spada era lunga 46 centimetri e il ritrovamento è stato segnalato alla Soprintendenza di Verona. Dagli studi effettuati nei mesi successivi è emerso che la spada risale all’Età del Bronzo, tra la fine del XIII e l’inizio del XII secolo a. C.

La collocazione sul fondo del lago sarebbe da ricondurre ad una deposizione votiva secondo l’usanza dell’epoca. «Allo stato attuale della ricerca in Italia sono note soltanto poche decine di esemplari di questo tipo di spada» hanno affermato le archeologhe Paola Salzani e Paola Bianchi nella relazione dello studio. «Raramente sono state rinvenute come corredi di sepolture di guerrieri armati o in depositi votivi, mentre più spesso si tratta di rinvenimenti sporadici fortuiti come nel caso di questo esemplare del lago di Garda».

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Altri ritrovamenti simili si sono avuti nelle acque del lago Trasimeno, in Europa continentale e nei Balcani. Il reperto è ancora oggetto di ulteriori studi, dopodiché sarà esposto al pubblico. In programma anche un’attività di restauro conservativo per bloccare il processo di corrosione del metallo.

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