Un team di scienziati ha scoperto tre specie che si illuminano nel buio delle acque profonde
- Lo squalo zigrino, lo squalo lucifero e lo squalo lanterna sono specie con capacità bioluminescenti
- Questi tre tipi di squali vivono tra i 300 e i 1.000 metri di profondità
- La bioluminescenza è tipica di molte creature marine che vivono nelle profondità degli oceani ma è poco conosciuta negli squali
- Gli scienziati ipotizzano che la la capacità di emettere luce sia funzionale a mimetizzarsi per sfuggire ai predatori e cogliere di sorpresa le prede
- Un’altra teoria suggerisce che la luce sia usata come forma di comunicazione tra gli squali stessi, in un ambiente dove la visibilità è quasi nulla
La bioluminescenza è un fenomeno naturale che consiste nell’emissione di luce da parte di un organismo vivente. La maggior parte delle creature marine che vivono nelle profondità dell’oceano sono bioluminescenti. Tuttavia, il fenomeno negli squali era rimasto per lo più sconosciuto, se non per alcune singole osservazioni.
La scoperta
Un gruppo di scienziati dell’Università di Louvain (Belgio) e del National Institute of Water and Atmospheric Research, in Nuova Zelanda, ha pubblicato uno studio che ha confermato la bioluminescenza in tre specie di squali: lo squalo zigrino (Dalatias licha), lo squalo lucifero (Etmopterus lucifer) e lo squalo lanterna (Etmopterus granulosus). Gli squali sono stati catturati al largo della costa orientale della Nuova Zelanda e trasferiti in una vasca con acqua di mare in una stanza buia, sottoposti ad osservazione. Ad un certo punto lo squalo zigrino ha iniziato a brillare, dando vita ad uno spettacolo suggestivo. Questi tre tipi di squali vivono tra i 300 e i 1.000 metri di profondità, in una zona dell’oceano che si trova tra la superficie e le profondità estreme. Per sopravvivere in questo ambiente scarsamente illuminato, la bioluminescenza è un’abilità essenziale.
Le ipotesi
La capacità di emettere luce da parte degli squali ha alimentato numerose ipotesi degli scienziati. Gli squali, che vivono nelle profondità marine a circa 1000 metri, sono illuminati dalla luce del sole sul dorso, con una sagoma in controluce visibile ai pesci sotto di loro. Con la bioluminescenza potrebbero annullare o ridurre notevolmente il contrasto, restando invisibili a predatori e prede che si trovano sotto di loro.
Un’altra teoria suggerisce che la luce possa servire come forma di comunicazione tra gli squali stessi, in un ambiente dove la visibilità è quasi nulla. Alcuni scienziati ritengono che la bioluminescenza possa attrarre piccoli pesci e altre creature che servono da cibo agli squali.
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L’individuazione delle tre specie di squali bioluminescenti non è soltanto una curiosità zoologica: sottolinea quanto poco conosciuto sia il mondo degli abissi e quanto la bioluminescenza sia diffusa e importante in quegli ecosistemi. Essa non rappresenta un’eccezione, ma un adattamento fondamentale alla vita in un ambiente dove la luce solare non arriva.

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- https://www.iflscience.com/the-largest-bioluminescent-vertebrate-known-to-science-is-a-glow-in-the-dark-shark-80372
- https://www.bbc.com/news/world-asia-56256808
- https://www.theguardian.com/environment/2021/mar/02/giant-luminous-shark-researchers-discover-that-three-deep-sea-sharks-glow-in-the-dark