La Scienza lo conferma: lo stress spinge il cervello a desiderare dolci e alimenti calorici

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La Scienza lo conferma: lo stress spinge il cervello a desiderare dolci e alimenti calorici

| 11/07/2023
Fonte: Pexels

Essere stressati ci fa mangiare più dolci

  • Secondo una nuova ricerca, quando le persone combinano lo stress con un “cibo di conforto” ad alto contenuto calorico, possono innescare cambiamenti nel cervello che aumentano la voglia di dolci e altri cibi spazzatura
  • Ciò porta ad un aumento di peso eccessivo e non salutare
  • Lo stress cronico può annullare la risposta naturale del cervello alla sazietà
  • Questo può portare a segnali di ricompensa continui che promuovono il consumo di cibi più appetibili
  • Ciò avviene in un’area del cervello chiamata habenula laterale, che, se attivata, di solito smorza tali segnali di ricompensa

 

Spesso sono le piccole gioie della vita a farci superare giornate frenetiche e notti stressanti. Per molte persone queste sono i dolci e gli alimenti ipercalorici. Una nuova ricerca australiana, tuttavia, potrebbe farvi ricredere sul vostro prossimo viaggio al distributore automatico. Gli scienziati del Garvan Institute of Medical Research hanno infatti scoperto che quando le persone combinano lo stress con un “cibo di conforto” ad alto contenuto calorico, possono effettivamente innescare cambiamenti nel cervello che aumentano la voglia di dolci e altri cibi spazzatura. Queste scelte alimentari, ovviamente, possono portare a un aumento di peso eccessivo e non salutare.

Il team di ricerca ha riferito che lo stress cronico può annullare la risposta naturale del cervello alla sazietà (sensazione di pienezza e soddisfazione), il che può portare a segnali di ricompensa continui che promuovono il consumo di cibi più appetibili. Ciò avviene in un’area del cervello chiamata habenula laterale, che, se attivata, di solito smorza tali segnali di ricompensa. Il professor Herzog, autore senior dello studio e Visiting Scientist presso il Garvan Institute, ha spiegato: “I nostri risultati rivelano che lo stress può annullare una risposta naturale del cervello che diminuisce il piacere di mangiare, il che significa che il cervello viene continuamente ricompensato per mangiare”.

È cruciale avere una dieta sana nei periodi di stress

Abbiamo dimostrato che lo stress cronico, combinato con una dieta ipercalorica, può spingere ad assumere sempre più cibo e a preferire alimenti dolci e altamente appetibili, favorendo così l’aumento di peso e l’obesità. Questa ricerca evidenzia quanto sia cruciale una dieta sana nei periodi di stress”. Mentre alcune persone tendono a mangiare meno quando sono stressate, la maggior parte mangia più del solito, scegliendo opzioni ricche di calorie, zuccheri e grassi. Nel tentativo di capire meglio cosa guida questi modelli alimentari, i ricercatori hanno analizzato una serie di modelli di topo, concentrandosi sul modo in cui le diverse aree del loro cervello rispondevano allo stress cronico mentre seguivano varie diete.

Il dottor Kenny Chi Kin Ip del Garvan Institute ha sostenuto: “Abbiamo scoperto che un’area nota come habenula laterale, normalmente coinvolta nello spegnimento della risposta cerebrale alla ricompensa, era attiva nei topi che seguivano una dieta a breve termine ad alto contenuto di grassi per proteggere l’animale dalla sovralimentazione. Tuttavia, quando i topi erano cronicamente stressati, questa parte del cervello rimaneva silenziosa, permettendo ai segnali di ricompensa di rimanere attivi e di incoraggiare l’alimentazione per piacere, senza più rispondere ai segnali regolatori della sazietà. Abbiamo scoperto che i topi stressati che seguivano una dieta ad alto contenuto di grassi ingrassavano il doppio rispetto ai topi che seguivano la stessa dieta e non erano stressati”.

Lo stress spinge a desiderare cibi dolci e appetibili

Gli autori dello studio hanno anche notato che al centro dell’aumento di peso c’era una molecola chiamata NPY, nota per essere prodotta dal cervello in risposta allo stress. Quando i ricercatori hanno bloccato l’attivazione delle cellule cerebrali dell’habenula laterale nei topi stressati che seguivano una dieta ad alto contenuto di grassi, i roditori hanno finito per consumare meno cibo di conforto, aumentando così di peso. Successivamente, il team di ricerca ha condotto un “test di preferenza al sucralosio”, che ha permesso ai roditori di scegliere tra acqua e acqua dolcificata artificialmente.

Il Prof. Herzog ha aggiunto: “I topi stressati e sottoposti a una dieta ad alto contenuto di grassi hanno consumato una quantità di sucralosio tre volte superiore rispetto ai topi che seguivano solo una dieta ad alto contenuto di grassi, il che suggerisce che lo stress non solo attiva una maggiore ricompensa quando si mangia, ma spinge specificamente a desiderare cibi dolci e appetibili. In particolare, non abbiamo riscontrato questa preferenza per l’acqua zuccherata nei topi stressati che seguivano una dieta regolare”.

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Lo stress come regolatore critico delle abitudini alimentari

In situazioni di stress è facile consumare molta energia e la sensazione di ricompensa può calmare: è in questi casi che è utile una spinta energetica attraverso il cibo. Ma se vissuto per lunghi periodi di tempo, lo stress sembra cambiare l’equazione, spingendo a mangiare in modo negativo per l’organismo a lungo termine”. Nel complesso, il team ha fatto sapere che i risultati indicano lo stress come un regolatore critico delle abitudini alimentari in grado di annullare la naturale capacità del cervello di bilanciare i bisogni energetici. “Questa ricerca sottolinea quanto lo stress possa compromettere un sano metabolismo energetico. Ci ricorda di evitare uno stile di vita stressante e, soprattutto, se si ha a che fare con uno stress a lungo termine, di seguire una dieta sana e di eliminare il cibo spazzatura”.

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