Giovani svogliati? No, l’84% pensa solo a far carriera

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Giovani svogliati? No, l’84% pensa solo a far carriera

| 14/02/2025
Fonte: Pexels

Supera matrimonio e figli nella scala dei valori

  • L’84% dei giovani tra i 16 e i 35 anni considera il lavoro e il guadagno le principali priorità, superando matrimonio e figli nella scala dei valori
  • Il 69% dei giovani esprime sfiducia nella politica italiana, considerandola distante dalle loro esigenze e interessi
  • Si osserva una crescente divergenza tra ragazze e ragazzi: le prime risultano più mature e aperte al cambiamento, mentre i secondi tendono ad essere più conservatori
  • Gli standard di bellezza irraggiungibili sui social contribuiscono a una marcata insicurezza e pressione sociale nei giovani
  • La comprensione delle esigenze dei giovani è essenziale per le aziende per restare competitive e adattarsi al futuro

 

I giovani di oggi sono svogliati”. Una frase comune che però, secondo lo studio GenerationShip2024 del Gruppo Unipol, non riflette la realtà. Dall’osservatorio emerge che l’84% dei giovani tra i 16 e i 35 anni considera la carriera e il guadagno le priorità principali della propria vita, relegando matrimonio e figli a scelte secondarie. “Per le giovani generazioni viene prima il lavoro e poi la famiglia” spiega Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations di Unipol. “I giovani prima di fare un figlio ci pensano molto. E oggi non è più una priorità. La priorità è il lavoro: se si raggiunge un livello di soddisfazione nell’attività professionale, poi si può pensare a mettere su famiglia e fare figli. Quindi è una condicio sine qua non”.

Lo studio evidenzia anche una crescente disaffezione verso la politica. Il 69% dei ragazzi intervistati dichiara di non avere fiducia nella politica, percepita come distante dai loro interessi e incapace di rappresentarli. Solo il 43% manifesta un minimo di interesse verso le dinamiche politiche e i dati mostrano un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Il motivo, secondo Vacarini, è il fatto che la trovano molto distante dal loro modo di agire.

Il divario di genere

Un altro tema emerso è il divario di genere. Le ragazze appaiono più mature e propense al cambiamento, mentre i ragazzi tendono ad essere più conservatori e cauti. Chi ha figli adolescenti nota chiaramente questa differenza. Le ragazze vanno in una direzione, i maschi in un’altra. Infine i giovani affrontano crescenti pressioni sociali, aggravate dagli standard di bellezza irraggiungibili imposti dai social media, che generano insicurezza e una maggiore difficoltà nel sentirsi adeguati.

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L’osservatorio GenerationShip, giunto alla terza edizione, si rivolge alla fascia d’età 16-35 anni, includendo sia la Gen Z che i Millennials più giovani. Lo studio combina focus group e survey online, monitorando le esigenze e gli atteggiamenti di questa fascia di popolazione. Vacarini conclude: “I giovani devono rappresentare la sfida del futuro delle aziende. Conoscerli è fondamentale. Se l’azienda non saprà cogliere le esigenze dei giovani, non sarà in grado di offrire prodotti e servizi idonei”.

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