Hai dormito poco? Ecco perché oggi sei meno simpatico del solito

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Hai dormito poco? Ecco perché oggi sei meno simpatico del solito

| 26/04/2025
Fonte: Pixabay

Dormire poco non ci fa solo sbadigliare: ci rende meno empatici, meno generosi e, diciamolo pure, un po’ stronzetti

  • Dormire poco non vi renderà più produttivi, ma più egoisti
  • L’insonnia spegne la parte del cervello che ci fa capire che gli altri non sono robot
  • Anche una singola ora di sonno in meno può ridurre la vostra generosità
  • Il sonno è fondamentale non solo per la salute, ma anche per rimanere persone decenti
  • Se volete essere meno stronzi… andate a letto presto

 

Lo sapevamo già: dormire poco ci fa diventare irritabili, meno concentrati e con l’espressività emotiva di un cactus. Ma ora la scienza ci regala una nuova, inquietante verità: l’insonnia ci trasforma in persone meno empatiche e, udite udite, più egoiste. E non lo dice la nonna dopo una notte in bianco, ma un autorevole studio dell’Università della California, a Berkeley, pubblicato su Nature Communications. Insomma, se vi siete accorti che ultimamente preferite ignorare i problemi altrui per concentrarvi sul colore del vostro cappuccino… potrebbe essere colpa del cuscino (o meglio, della sua inutilità nelle vostre notti insonni).

Secondo i ricercatori, dormire male altera l’attività di alcune aree cerebrali fondamentali per comprendere ciò che provano gli altri. E il risultato è chiaro: meno ore sotto le coperte, meno altruismo nel cuore. Forse è il caso di iniziare a trattare il sonno con un po’ più di rispetto – tipo come si fa con le password o con la carbonara.

Una notte insonne spegne la parte del cervello che ci fa essere… umani

I ricercatori non si sono limitati a osservare gente sbadigliare davanti a un questionario. Hanno preso un bel gruppo di volontari, li hanno sottoposti a risonanza magnetica funzionale e hanno confrontato cosa succede al loro cervello dopo una notte di sonno normale rispetto a una trascorsa a contare le pecore (e pure male).

Spoiler: quando non dormiamo, l’area cerebrale responsabile della cosiddetta “teoria della mente” – quella che ci permette di capire che il mondo non ruota intorno a noi – si attiva molto meno. È come se il cervello decidesse: “Oggi basta empatia, ci concentriamo su me stesso, grazie”. Insomma, meno sonno, più narcisismo.

Questa teoria della mente non è roba da filosofi new age: è quella funzione che ci consente di dire “forse questa persona non mi ha risposto male perché mi odia, ma perché ha avuto una giornata tremenda”. Quando il sonno ci manca, invece, parte il processo inverso: “Mi ha risposto male? Che maleducato. E ora mi offendo pure.” Empatia spenta. Cortesia pure.

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Anche un’ora di sonno in meno ci rende meno generosi (e no, non è un’esagerazione)

Gli studiosi hanno fatto anche un’altra genialata: hanno analizzato i dati relativi alle donazioni benefiche raccolte nei giorni successivi al cambio dell’ora legale, quando – attenzione – perdiamo una sola ora di sonno. Ebbene, le donazioni sono calate sensibilmente. Con una sola ora in meno, diventiamo tutti un po’ più… parsimoniosi, diciamo. O un po’ più taccagni, se preferite il termine tecnico.

E no, non è solo una questione di stanchezza. È proprio che, con meno sonno, non abbiamo voglia né energia per preoccuparci degli altri. La generosità va in pausa, come il cervello. E la solidarietà? Boh, magari domani, se ho dormito abbastanza.

Matthew Walker, autore dello studio e docente di psicologia e neuroscienze (non proprio uno qualunque), ha sintetizzato il tutto con una perla di saggezza moderna: “Noi esseri umani siamo una specie sociale, ma la privazione del sonno può trasformarci in lebbrosi sociali”. Il che, tradotto, significa che il nostro io più empatico, gentile e sensibile va a farsi un pisolino mentre noi restiamo svegli a scrollare Instagram fino alle 3.

Quindi, se ultimamente vi sentite meno pazienti, meno gentili e con la voglia di aiutare il prossimo pari a quella di fare la dichiarazione dei redditi… forse non siete diventati cattivi. Siete solo stanchi.

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