L’odore di “vecchio”? Compare già dopo i 30 anni

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L’odore di “vecchio”? Compare già dopo i 30 anni

| 03/05/2025
Fonte: Twitter

L’odore di “vecchio” non è un mito: inizia silenziosamente già a 30 anni, ben prima dei capelli bianchi

  • Un recente studio ha scoperto che l’odore di “vecchio” comincia a palesarsi già dai 30 anni d’età
  • Secondo il chimico José María Antón, questo fenomeno è causato dalla molecola chiamata 2-Nonelale
  • Questa molecola provoca un cattivo odore difficile da eliminare, ma è presente in piccole quantità nella pelle dei giovani
  • Tuttavia, la pelle comincia ad avere una grande quantità di queste molecole a partire dai 30 anni d’età
  • Alcuni laboratori stanno già lavorando a deodoranti in grado di eliminare l’odore sgradevole

 

Sorpresa: quel tipico odore che spesso associamo agli anziani comincia a farsi strada nel nostro corpo molto prima della pensione. Secondo un recente studio, infatti, l’“odore di vecchio” inizia a manifestarsi già a partire dai 30 anni. E no, non c’entra nulla con sudore, scarsa igiene o fragranze retrò. Il colpevole si chiama 2-Nonenale, una molecola subdola quanto persistente, che si insinua nella nostra pelle e non vuole più andarsene.

Il 2-Nonenale: la molecola dell’età che trasforma la pelle in una piccola centrale olfattiva

Dietro questo curioso (e a tratti sconcertante) fenomeno, c’è la scienza. Il chimico José María Antón, esperto in biotecnologie per il CSIC e fondatore del gruppo Prima-Derm, ha chiarito le origini di questo odore tanto chiacchierato quanto poco compreso. La causa non è un eccesso di deodorante vintage, ma una reazione chimica naturale: il 2-Nonenale si forma quando gli acidi grassi presenti nella barriera lipidica della pelle si ossidano. E questa ossidazione comincia, più o meno senza preavviso, proprio intorno ai 30 anni.

In quantità minime, questa molecola è quasi impercettibile. Ma con l’avanzare dell’età e i cambiamenti ormonali tipici della maturità, i lipidi sulla pelle aumentano e le nostre difese antiossidanti si riducono drasticamente. Il risultato? La perossidazione cutanea esplode e il 2-Nonenale si moltiplica, accompagnato da un odore sempre più marcato.

Il tutto, come puntualizza Antón, non ha nulla a che vedere con il sudore. I lipidi, a differenza di quest’ultimo, non sono solubili in acqua. Tradotto: puoi lavarti quanto vuoi, ma quell’odore resta lì, fedele come pochi. Il sudore, invece, sparisce con acqua e sapone. L’odore della vecchiaia, no.

Soluzioni in laboratorio: fragranze biotech e antiossidanti naturali per combattere l’odore dell’età

La buona notizia è che la scienza non sta a guardare. Diversi laboratori, tra cui proprio il gruppo Prima-Derm, stanno sviluppando nuovi prodotti mirati per contrastare il 2-Nonenale. Uno di questi è Inner, una fragranza corpo unisex che contiene Sirtalice e Seadermium, due principi attivi scoperti a oltre 3.000 metri di profondità vicino all’isola della Riunione.

Questi ingredienti innovativi non si limitano a coprire l’odore, ma agiscono direttamente sulle molecole responsabili, neutralizzandole. È come se una trappola molecolare venisse piazzata sulla pelle per catturare e annientare il nemico invisibile.

In Giappone, dove il profumo è considerato quasi un’invasione dello spazio altrui, la battaglia contro il 2-Nonenale è iniziata da tempo. Già nel 2001, i laboratori di Shiseido furono i primi a documentare la presenza di questa molecola. Lì, l’odore viene chiamato Kareishu, e nonostante venga trattato con discrezione e rispetto, rappresenta un’area di ricerca molto attiva.

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Anche l’azienda giapponese Mirai Clinical ha messo a punto prodotti specifici, sfruttando le proprietà antiossidanti del kaki per formulare saponi e deodoranti che disattivano il famigerato composto. Insieme ai prodotti biotech, rimangono valide anche le regole base dell’igiene quotidiana: docce regolari e indumenti traspiranti possono aiutare a contenere, se non proprio eliminare, l’odore della maturità.

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