Ex lavoratrice H&M: “Ecco perché non trovate mai la vostra taglia in negozio”

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Ex lavoratrice H&M: “Ecco perché non trovate mai la vostra taglia in negozio”

| 13/05/2023
Fonte: Wikimedia

Svelati tutti i segreti di H&M

  • Una ex lavoratrice di H&M ha svelato tutti i segreti dietro alla popolare catena di abbigliamento
  • Ha spiegato che spesso le taglie non arrivano nemmeno in negozio perché il personale ha la precedenza e può accaparrarsele scontate
  • Inoltre vale la pena provare a farsi scontare qualcosa che non è perfetto perché si può arrivare al 10% in meno
  • Si è anche concentrata sugli orrori che si trovano nei camerini
  • Infine ha raccontato come non ci siano altre taglie oltre a quelle esposte

 

Vi siete mai chiesti perché non riuscite mai a trovare la vostra taglia da H&M? A svelare questo ed altri segreti è Rosanna Bainbridge che ha lavorato come assistente alle vendite presso H&M per tre anni. Ha raccontato: “Aprendo le scatole di imballaggio mi ritrovavo con la familiare eccitazione che accompagna l’arrivo di nuovi articoli. Il personale di H&M ha il 25% di sconto sui capi di abbigliamento e non vedevo l’ora di sfruttare il mio sconto sugli ultimi arrivi. Prima ancora che la nuova stagione arrivi in negozio, il personale ha la precedenza, il che significa che a volte certe taglie non arrivano nemmeno perché le abbiamo prese noi e a un prezzo più basso”.

Ma non è solo lo staff a poter ottenere uno sconto in negozio. “Vale sempre la pena provare a contrattare su qualcosa che non è perfetto, perché abbiamo un pulsante speciale sulle nostre casse che vi darà il 10% di sconto all’istante. L’unico inconveniente è che non sarà possibile restituirlo. Se volete restituire qualcosa, ci sono alcune regole che dovete tenere a mente. Quando effettuiamo i rimborsi dobbiamo verificare che il rimborso venga effettuato sulla stessa carta, il che può causare qualche attrito”.

Gli orrori nei camerini e l’ordine delle taglie

Spesso la ragazza ha confessato di essersi trovata di fronte a clienti sgarbati, ma a quanto pare questa è l’ultima delle loro preoccupazioni. I veri orrori, a suo dire, si trovavano infatti nei camerini. In alcuni casi c’era un’enorme pila di vestiti sul pavimento e quando il personale è andato a raccoglierli erano bagnati di urina. “A quanto pare i clienti avevano difficoltà a distinguere uno spogliatoio da una toilette e noi ci ritrovavamo regolarmente a pulire dopo i loro ‘incidenti’. Ma la colpa non era dei bambini: ho scoperto che erano i giovani uomini i peggiori a farlo. Ho avuto la fortuna di evitare la maggior parte di questi momenti perché il mio ruolo mi vedeva impegnato a tenere in ordine le scorte nel reparto bambini”.

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Per quanto riguarda la sua mansione, ha spiegato che: “Le taglie non dovevano mai andare in un ordine particolare, purché fossero sul binario giusto. Questo rendeva la vita più facile a me, ma non ai clienti che non riuscivano mai a trovare la taglia giusta. E non ha senso chiedere se abbiamo la taglia nel retro: tutto il nostro stock è esposto e solo gli accessori in eccesso e le nuove scorte sono tenute nel retro”. E quindi se un membro del personale va a controllare il magazzino, ci sta solo prendendo in giro? Secondo Rosanna, è probabile che “abbia colto l’occasione per controllare il proprio telefono”.

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