Perché si gettano monetine nelle fontane?

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Perché si gettano monetine nelle fontane?

| 23/01/2024
Fonte: Pexels

L’usanza ha origini lontane nel tempo. L’acqua tra le antiche popolazioni era ritenuta un elemento sacro ed essenziale

  • Tutti noi abbiamo almeno una volta nella vita lanciato una moneta in una fontana per esprimere un desiderio
  • La tradizione ha origini molto antiche
  • L’acqua in un pozzo, in una sorgente o in una fontana era considerata dalle antiche popolazioni un elemento sacro ed essenziale e quindi vista come simbolo di fertilità, purezza e rigenerazione
  • Si riteneva che nelle fonti abitassero divinità a cui si potevano chiedere favori regalando una moneta
  • In alcuni casi al posto di monete si gettavano in acqua degli spilli

 

Quando ci troviamo di fronte ad una fontana non si può fare a meno di lanciare una monetina e di esprimere un desiderio. Dalle più grandi e maestose come la fontana di Trevi a Roma, a quelle più piccole situate nelle piazze di paese, non c’è fontana alle cui acque le persone non abbiano almeno una volta affidato una moneta e i propri desideri.

Le origini della tradizione

Ma da dove nasce questa tradizione? Le origini si perdono nei millenni, poiché nelle antiche popolazioni l’acqua era un elemento sacro ed essenziale e quindi considerata come simbolo di fertilità, purezza e rigenerazione. Gli egiziani ritenevano che un contenitore pieno d’acqua fosse simbolo di maternità. In molte culture l’acqua stagnante aveva il potere di curare malattie e disturbi e questo portava a credere che nelle fontane, nei pozzi, nelle grotte e nei laghi vivessero divinità in grado di esaudire i desideri.

La sorgente d’acqua dimora degli dei

I romani ritenevano che le fontane fossero la dimora degli dei e che lanciare monete fosse un modo per onorarli, ma anche per chiedere loro favori. Anche civiltà come i Celti credevano che lanciare un sasso nell’acqua potesse determinare la salute delle persone, semplicemente contando le bolle che risalivano in superficie dopo il lancio.

Le popolazioni nomadi durante gli spostamenti, quando trovavano una fonte d’acqua, la ritenevano un dono degli dei e vi gettavano monete in segno di gratitudine. L’usanza si è poi evoluta nel tempo e in alcuni casi la tradizione prevedeva che per proteggere un pozzo o una sorgente da un’entità maligna o dalle streghe bisognasse gettare in acqua non monete bensì spilli.

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La fontana di Trevi è l’esempio più famoso del lancio delle monete, ma in questo caso la tradizione ha una sua variante: gettando la monetina in acqua non solo si chiede la realizzazione di un desiderio ma ci si assicurerebbe anche un nuovo ritorno a Roma.

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