Presto potremo vivere sulla Luna: la NASA vuole costruirci entro il 2040

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Presto potremo vivere sulla Luna: la NASA vuole costruirci entro il 2040

| 14/10/2023
Fonte: Pexels

Un sogno che potrebbe diventare realtà

  • La NASA sta progettando di tornare sulla Luna entro il 2040 e di costruire strutture utilizzando una stampante 3D e un calcestruzzo lunare speciale
  • Tuttavia, ci sono ostacoli come la polvere lunare che è fine, abrasiva e tossica se inalata
  • La NASA sta collaborando con architetti e ricercatori per elaborare concetti e progetti per la costruzione di piattaforme di atterraggio, case e interni spaziali
  • Al momento, i piani sono solo rendering e le tecnologie devono essere testate sul campo e resistenti alle condizioni di radiazione e vuoto termico
  • Il costo del progetto non è ancora stato determinato e saranno necessari ulteriori anni di lavoro per implementare l’idea

 

Dal dicembre 1972 la Luna non ha più ricevuto visite da parte degli esseri umani. Almeno fino al 2040 perché la NASA sta progettando di ritornarci e di rimanerci a lungo. Secondo alcuni esponenti della comunità scientifica la tempistica della NASA è eccessivamente ambiziosa, ma per sette scienziati dell’agenzia spaziale si tratta di un obiettivo raggiungibile. Andiamo a vedere come si procederà. La NASA vuole inviare una stampante 3D sulla Luna e costruire strutture, strato dopo strato, con un calcestruzzo lunare specializzato creato dai frammenti di roccia, dai frammenti di minerali e dalla polvere che si trova sullo strato superiore della superficie craterizzata della Luna e che si espande in nubi velenose ogni volta che viene disturbata.

Ci sono però alcuni ostacoli. In primis la polvere che è fine e abrasiva che può tagliare come il vetro. Si muove in pennacchi nocivi ed è tossica se inalata. Si è pensato di risolvere il problema stampando le case sulla Luna direttamente dal suolo lassù, dove le temperature possono oscillare fino a 600 gradi. Per ora i piani sono poco più che rendering, ma hanno richiesto il contributo di architetti del Bjarke Ingels Group e di SEArch+ (Space Exploration Architecture) per elaborare concetti e progetti. La stampa 3D costruisce oggetti strato per strato a partire da un file digitale. Qualsiasi apparecchiatura destinata alla Luna dovrà essere testata sulla Terra per far sì che sia in grado di resistere all’ambiente. Per questo gli oggetti saranno sottoposti alle stesse condizioni di radiazione e di vuoto termico che sopporterebbero sulla Terra mediante una dozzina di camere di prova.

Servono piattaforme di atterraggio e prototipi di mobili spaziali

Prima di costruire le case, la NASA deve costruire delle piattaforme di atterraggio. Per questo si sta attualmente perfezionando un calcestruzzo lunare simulato che possa sostituire il materiale prodotto sulla Luna mentre si eseguono i test sulla Terra. Gli scienziati stanno eseguendo test su sfere di polvere lunare simulata che possono resistere a temperature di 3.400 gradi Fahrenheit. Si spera così che possano funzionare anche nelle condizioni di atterraggio di un razzo vero e proprio, dove le temperature raggiungono livelli infernali.

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Per quanto riguarda gli interni delle case, invece, la NASA sta collaborando con alcune università e aziende private per creare prototipi di mobili spaziali e design di interni. L’Ames Research Center della NASA, insieme ai ricercatori dell’Università di Stanford, haseparato alcuni dei minerali presenti nel suolo lunare sintetico per creare piastrelle di colori diversi. Queste potrebbero essere utilizzate per cucine e bagni. E infine, quello che tutti vi starete chiedendo: quanto costeranno? Al momento è troppo presto per dirlo. Non ci resta dunque che attendere qualche anno per capirlo.

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