18 studenti su 23 hanno fatto scrivere il tema a ChatGPT: scoperti perché non sanno di cosa parli

Commenti Memorabili CM

18 studenti su 23 hanno fatto scrivere il tema a ChatGPT: scoperti perché non sanno di cosa parli

| 07/04/2024
Fonte: Pexels

Il fenomeno è sempre più diffuso

  • In una classe terza di una scuola media, 18 studenti su 23 hanno utilizzato l’Intelligenza Artificiale per scrivere il tema assegnato, senza comprendere il contenuto
  • Il docente ha scoperto l’inganno quando gli studenti non sono stati in grado di discutere il tema durante l’interrogazione, nonostante i compiti fossero impeccabili
  • La fretta di risparmiare tempo ha portato gli studenti a perdere l’opportunità di apprendere e sviluppare capacità critiche
  • Si suggeriscono contromisure come il sequestro dei cellulari durante le verifiche e il privilegiare compiti svolti in classe
  • È importante educare i ragazzi all’uso consapevole dell’IA e integrarla come strumento per potenziare l’apprendimento, ma senza sostituire completamente il tradizionale processo di apprendimento

 

L’irruzione dell’Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana sta portando con sé nuove possibilità, ma anche situazioni inaspettate, come dimostrato da un caso recente emerso da una classe terza di una scuola media. Ben 18 studenti su 23 hanno utilizzato l’IA per redigere il tema assegnato per il fine settimana. Il risultato è stato sorprendente: i compiti consegnati erano impeccabili, privi di errori e dotati di un buon costrutto semantico, tanto da insospettire il docente. Tuttavia, quando gli studenti sono stati interrogati sul contenuto, non sono stati in grado neanche di leggere e comprendere il testo e così sono stati smascherati.

La fretta di risparmiare tempo e fatica ha spinto i ragazzi a non dedicare alcuna attenzione al risultato generato dall’IA, perdendo così l’opportunità di apprendere e sviluppare capacità critiche. Cristiano Villaschi, docente di Lettere e Storia, ha evidenziato la diffusione del problema, soprattutto in compiti a casa senza controllo diretto come nelle versioni di latino e italiano. Ma come riconoscere l’inganno? Villaschi ha suggerito di prestare attenzione a cambiamenti improvvisi nello stile del lavoro o alla mancanza di comprensione del contenuto durante l’interrogazione. Tra le contromisure, ha suggerito di sequestrare i cellulari durante le verifiche e privilegiare compiti svolti in classe.

L’IA non deve sostituire l’apprendimento

Questa vicenda ha sollevato diverse questioni su come arginare il fenomeno e educare i ragazzi all’uso consapevole dell’IA. È importante comprendere che l’IA non deve sostituire l’apprendimento e lo sviluppo delle capacità critiche, ma può essere integrata come strumento per potenziare l’apprendimento. La scuola ha il compito di formare cittadini in grado di pensare, analizzare, risolvere problemi e comunicare, e non deve delegare completamente all’IA la produzione di compiti, privando gli studenti di queste preziose opportunità di apprendimento.

Leggi anche: Giudice scrive una sentenza usando ChatGPT

I docenti devono diventare guide nel labirinto dell’informazione, insegnando agli studenti a discernere, analizzare e costruire il sapere. Inoltre, è importante considerare che l’accesso all’IA non è omogeneo, e la scuola rischia di alimentare disparità e discriminazioni se non si tiene conto di questo fattore. In conclusione, la sfida è trovare un equilibrio tra l’utilizzo responsabile dell’IA e il mantenimento dell’importanza dell’apprendimento tradizionale e delle competenze critiche.

Copyright © 2018 - Commenti Memorabili srl
P. IVA 11414940012

digitrend developed by Digitrend