Chi era Fido? La storia del cane italiano più fedele del mondo [+VIDEO]

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Chi era Fido? La storia del cane italiano più fedele del mondo [+VIDEO]

| 17/07/2023
Fonte: Twitter

Oltre Hachiko, un altro cane ha fatto la storia della fedeltà canina

  • Fido era un cane meticcio dalle sembianze di un Pointer inglese
  • La bestiola era molto conosciuta nella piccola cittadina di Luco di Mugello, in provincia di Firenze
  • Una sera del 1941 il suo futuro proprietario ritrovò il cane in pessime condizioni in un fossato
  • Quest’ultimo lo portò a casa sua e gli conferì tutte le cure necessarie
  • Ben presto i due divennero ottimi amici fino alla morte dell’uomo

 

Se il Giappone ha avuto il suo Hachiko, l’Italia ha avuto il suo Fido. Uno dei cani più fedeli al mondo è nato e vissuto proprio nel nostro Paese. Meticcio dalle sembianze di un Pointer inglese, questo quattrozampe è spesso ricordato come la figura per eccellenza della fedeltà canina nei confronti dell’essere umano.

Ma esattamente com’è nato questo mito? Nel 1941 Carlo Soriani, un operaio originario di Luco di Mugello, in provincia di Firenze, trovò per caso il cagnolino ferito ed intrappolato in un fossato. Vedendo l’animale sofferente, l’uomo decise di prenderlo con sé e di portarlo a casa sua per conferirgli le dovute cure veterinarie.

Il cane si riprese ed instaurò un ottimo rapporto con il suo nuovo padrone, diventando in breve tempo entrambi inseparabili. L’animale era solito accompagnare ogni mattina Soriani presso la fermata dell’autobus con il quale quest’ultimo si recava a lavoro per poi farsi trovare, ogni sera puntuale, sempre allo stesso posto in attesa del suo ritorno.

Questa routine andò avanti per circa due anni fino a quando, nel 1943, un violento bombardamento aereo uccise sul colpo l’uomo. Pur avendo compreso che il suo padrone non avrebbe più fatto ritorno a casa, da quel giorno Fido aspettò Soriani alla fermata del bus come ormai era abituato da tempo.

La statua dedicata a Fido

Pur vedendo che il suo fedele amico umano non varcava mai la portiera di quell’autobus, il cane non si rassegnò mai a quell’attesa interminabile.

In città Fido divenne ben presto un esempio di lealtà e tenacia tanto che, il 9 novembre del 1957, lo stesso sindaco di Borgo San Lorenzo gli conferì una medaglia d’oro esonerandolo anche dall’utilizzo della museruola, essendo considerato dagli stessi abitanti un animale estremamente docile e buono.

Inoltre, il Primo Cittadino esentò la vedova Soriani dal pagamento della tassa sui cani, obbligatoria all’epoca. La bestiola morì esattamente sette mesi dopo, il 9 giugno 1958. Fu ritrovato sul ciglio della strada, morente, mentre si stava recando alla solita fermata del pullman in attesa del suo amato padrone.

Per permettergli di ricongiungersi di nuovo a quest’ultimo, i cittadini decisero di sotterrarlo in prossimità del cimitero comunale di Luco.

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Per celebrare la fedeltà del quattrozampe, l’artista Salvatore Cipolla realizzò una statua in maiolica in suo onore. L’opera originale andò persa ma venne in seguito sostituita con un’altra ricostruita bronzo e che, ancora oggi, è ancora possibile ammirare.

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