Il mal di pancia può influenzare il funzionamento del cervello

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Il mal di pancia può influenzare il funzionamento del cervello

| 26/04/2024
Fonte: Pexels

L’infiammazione intestinale può causare alterazioni significative di amminoacidi, lipidi e vitamina B1

  • Uno studio condotto presso il laboratorio Teb di Enea ha esaminato l’impatto dell’infiammazione intestinale sul cervello
  • L’infiammazione intestinale, associata al comune mal di pancia, può causare alterazioni significative di amminoacidi, lipidi e vitamina B1
  • Queste alterazioni possono influenzare il funzionamento del cervello, dei nervi e del cuore, secondo i risultati pubblicati sull’International Journal of Molecular Sciences
  • La comunicazione tra intestino e cervello è di grande interesse scientifico, poiché le alterazioni del microbiota intestinale possono essere associate a disturbi fisici e psichici
  • L’approccio integrato nella gestione della salute è fondamentale, considerando le complesse interazioni tra il corpo e la mente

 

Il rapporto tra la salute mentale e quella gastrointestinale sta emergendo sempre più come un ambito di ricerca fondamentale nel campo della medicina. Uno studio condotto presso il laboratorio Teb (Tecnologie biomediche) di Enea ha approfondito questa correlazione, concentrandosi sugli effetti dell’infiammazione intestinale sulla formazione di nuovi neuroni nell’ippocampo, una regione cerebrale cruciale per la memoria.

La ricerca ha evidenziato che l’infiammazione intestinale, spesso associata al comune “mal di pancia”, può provocare alterazioni significative di amminoacidi, lipidi e vitamina B1. Queste alterazioni possono influenzare il funzionamento del cervello, dei nervi e persino del cuore. I risultati dello studio, pubblicati sull’International Journal of Molecular Sciences, sono stati commentati da Simonetta Pazzaglia, responsabile del laboratorio Enea di Tecnologie biomediche e coautrice della ricerca.

È fondamentale considerare l’interconnessione tra corpo e mente nella gestione della salute.

Secondo Pazzaglia, la comunicazione tra intestino e cervello è un argomento di grande interesse scientifico. Numerose ricerche hanno evidenziato come le alterazioni del microbiota intestinale possano essere associate non solo a disturbi fisici come obesità e diabete, ma anche a disturbi psichici e cognitivi quali ansia, depressione e malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. È importante comprendere che l’infiammazione intestinale non è un fenomeno isolato, ma può avere conseguenze a catena che coinvolgono direttamente il cervello e il nostro benessere psicofisico.

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Le persone che soffrono di malattie croniche intestinali spesso vivono con un livello elevato di ansia, il che suggerisce un legame stretto tra la salute dell’intestino e quella mentale. Questo studio mette in luce l’importanza di considerare l’interconnessione tra corpo e mente nella gestione della salute. Trattare le condizioni gastrointestinali in modo efficace potrebbe non solo alleviare i sintomi fisici, ma anche migliorare la salute mentale e la qualità della vita complessiva dei pazienti. Inoltre, sottolinea l’importanza di approcci integrati nella cura delle malattie, che tengano conto delle complesse interazioni tra i diversi sistemi del corpo umano.

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