Record di apnea sotto il ghiaccio: a 140 metri in meno di 2 minuti [+VIDEO]

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Record di apnea sotto il ghiaccio: a 140 metri in meno di 2 minuti [+VIDEO]

| 21/03/2024
Fonte: Youtube

La croata Valentina Cafolla si è immersa nel lago di Anterselva, a Bolzano, con una temperatura dell’acqua di 3 gradi

  • Valentina Cafolla, croata di 27 anni, ha stabilito il record di immersione in apnea sotto il ghiaccio, scendendo ad una profondità di 140 metri
  • La sub ha effettuato la discesa e la risalita in un minuto e 40 secondi
  • Con una temperatura dell’acqua di 3 gradi, l’atleta ha abbassato la frequenza cardiaca a 50 battiti al minuto
  • L’immersione in apnea sotto il ghiaccio richiede oltre ad una grande preparazione fisica anche molta concentrazione
  • Il record è stato occasione per Cafolla di porre attenzione sui temi ambientali e sui cambiamenti climatici

 

Record mondiale di immersione in apnea sotto il ghiaccio per Valentina Cafolla, croata di 27 anni che è scesa ad una profondità di 140 metri. La sub ha stabilito il primato tuffandosi nelle acque gelide del lago di Anterselva, a Bolzano.

Un doppio record

Cafolla con una monopinna ha effettuato la discesa e la risalita in un minuto e 40 secondi, con una temperatura dell’acqua a 3 gradi. Una prova di tutto rispetto frutto di duro allenamento. Per riuscire a compiere l’impresa in apnea e a temperature così basse ha abbassato la frequenza cardiaca a 50 battiti al minuto.

Il giorno seguente Cafolla ha replicato con una nuova discesa nella specialità apnea dinamica, scendendo con una doppia pinna a 80 metri. La sub aveva già conquistato il record nel 2017 nella discesa in monopinna, riconosciuto dalla Confederazione Mondiale Attività Subacquee, arrivando a 125 metri sott’acqua. Successivamente la giapponese Yasuko Ozeki l’aveva battuta per un solo metro, e ora la croata si è ripresa il titolo.

Il tema ambientale

In una intervista al Corriere della Sera, Cafolla ha raccontato delle difficoltà a cui si va incontro durante una immersione sotto il ghiaccio, in cui oltre alla preparazione fisica sono necessari anche nervi saldi e grande concentrazione. «In acqua, con poca luce e sulla testa un tetto di ghiaccio, non hai vie di fuga tranne i pochi varchi d’emergenza lungo il percorso».

La sub ha cominciato ad allenarsi fin da piccola nelle grotte marine «Sono così riuscita a superare l’angoscia per la poca luce e l’oppressione di un tetto sulla testa. Poi ho dovuto lavorare molto per abituarmi alle basse temperature».

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Cafolla si è detta anche preoccupata sullo stato di salute del pianeta a causa dei cambiamenti climatici. Allenandosi dal 2017 nella disciplina, ha notato negli anni una costante riduzione del ghiaccio dei laghi di montagna, passato da 70 a 50 centimetri.

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